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Giuseppe Galletti

11 Agosto 1798 - 26 Luglio 1873

Scheda

Giuseppe Galletti nacque a Bologna l'11 agosto 1798. Avvocato, all'inizio degli anni Trenta dell'Ottocento partecipò ai moti carbonari sviluppatisi nei Ducati emiliani e nelle Legazioni pontificie. Arrestato nel 1845, poté godere dell'amnistia per i reati politici proclamata dal nuovo pontefice Pio IX nel luglio 1846. Galletti fece brevemente parte del governo secolare dello Stato romano sul finire del 1848, ricoprendo il ruolo di Ministro della Polizia; quindi, dopo la fuga del Papa a Gaeta, nel gennaio 1849 fu eletto alla Costituente come deputato per il collegio di Bologna. Fu eletto Presidente dell'Assemblea la quale, insediatasi il 5 febbraio, proclamò la decadenza «di fatto e di diritto» del Papato, sancendo contestualmente la nascita della Repubblica Romana. Dopo la fine dell'esperimento democratico, nell'estate del '49, Galletti si rifugiò nel Regno di Sardegna. Dopo l'Unità d'Italia fu eletto deputato nella IX legislatura (1865-1867). Morì a Bologna il 26 luglio 1873, all'età di 74 anni.

Nella Sala delle Catacombe della Certosa il Municipio fece realizzare una stele in sua memoria. Al di sotto del ritratto eseguito dallo scultore Carlo Monari è presente una epigrafe che recita: «XXVI luglio MDCCCLXXVIII / Tutto della Patria e del Popolo / trasmette alla Storia un nome onorando / regnante Gregorio XVI  / volti gli studi del diritto ad opera di libertà / n'ebbe il carcere perpetuo / fidente che Pio IX avverasse l'idea di Dante / fu de' reggitori del governo pontificio / Preside della Costituente Romana / esulò / quando la Repubblica cadde / restituito alla Patria / tenne uffici gratuiti e municipali / sedette nel Parlamento italiano / soffrì con animo forte / ingratitudine ed avversità / visse intemerato e povero anni LXXIV / lo chiamò venerando la pubblica voce. / Il Municipio pose».

Così viene ricordato da Enrico Bottrigari nella sua 'Cronaca di Bologna' nel luglio 1846: "L'ottimo nostro Giuseppe Galletti, che in quest’ultimo giorno di luglio alle 2 pomeridiane, è ritornato fra gli amplessi della sua buona Famiglia,in mezzo alla gioja sincera de’ suoi concittadini, che per si lungo tempo l’avevano compianto fra durissime catene. Non ho parole per dire quanta fosse la commozione che provai quel giorno in cui potei rivederlo fra le braccia de’ suoi figli e della sua incomparabile Moglie, esempio di tutte le domestiche virtù!.Non dimenticherò mai le parole d’amore ch’Egli stesso mi raccontava avere udite della bocca del Pontefice!Possano quelle almeno sanare le durissime piaghe che gli avevano aperte i tiranni; e tutte le benedizioni del Cielo piovano sopra di lui e sopra la sua buona Famiglia. Il Galletti che in prima aveva in Bologna uno studio legale e fra i causidici era forse il più incorrotto in mezzo alle frodi del Foro, compì nel lungo carcere un lavoro da gran tempo ideato intorno alla riforma del sistema Ipotecario. Questo lavoro volle Egli presentarlo al pontefice nel giorno della sua particolare udienza, onde ebbe lusinghiere parole di aggradimento, e fu rimunerato di una medaglia d’incoraggiamento, portante da una parte l’effigie del clemente Monarca". (aggiornamento ottobre 2022)