Frietsche Antonia

Frietsche Antonia detto/a Antonietta Fricci

8 Gennaio 1840 - 7 Settembre 1912

Note sintetiche

Scheda

Antonia Frietsche (Vienna, 1840 – Torino, 1912) è stata una famosa soprano e mezzo soprano austriaco. Iniziò gli studi con Mathilde de Castrone Marchesi a Vienna e li proseguì in Italia. Qui il suo nome risultava difficile da pronunciare, pertanto decise di modificarlo in Antonietta Fricci. Il suo debutto avvenne nel 1858 al Teatro Rossi di Pisa nella parte di Violetta ne “La traviata” di Giuseppe Verdi. Sempre in quell’anno si esibì al Teatro Comunale di Bologna con la “Semiramide” di Rossini, seguita dalla prima assoluta di “Lidia di Bruxelles” di Giovanni Pacini.

Nel 1859 fu al Teatro Vittorio Emanuele di Torino e al Teatro San Carlo di Napoli. Cantò nella prima assoluta de “La danza augurale” di Saverio Mercadante. Negli anni successivi si esibì anche all’estero presso il Teatro Nacional de Sao Carlos di Lisbona, al Royal Opera House e al Convent Garden di Londra. Nel 1863 si sposò con il tenore Pietro Neri-Baraldi, originario di Minerbio in provincia di Bologna. Giuseppe Verdi aveva inizialmente pensato di affidare a lei per il ruolo da protagonista nell’Aida, ma questo non avvenne a causa degli impegni da lei già presi in tanti altri teatri. Nel periodo dell’Unità d’Italia ebbe qualche problema a cantare in Veneto e in Lombardia a causa della sua origine austriaca, ma continuò la sua eccelsa carriera a Torino, a Bologna, a Parma e alla Scala di Milano, dove nel 1874 cantò nella prima di “Macbeth”. Nel novembre 1878, prima di ritirarsi dalle scene interpretò Mirza nella prima assoluta tenutasi a Bologna di “La creola” di Gaetano Coronaro con Giuseppe Kaschmann. Le opere per cui è rimasta celebre sono soprattutto “Norma”, “Macbeth” e “Lucrezia Borgia”. Dopo il ritiro si dedicò all’insegnamento. Tra le sue allieve al Conservatorio di Torino ebbe Cesira Ferrani. A Bologna è stata immortalata in una canzonetta di Carlo Musi intitolata “L’era Fasol”, conosciuta proprio come “La Fricci”. Tale brano dipinge con spassosa ironia un personaggio dell’epoca realmente esistito. Si trattava di un certo Faccioli, che aveva una bottega in via dei Vetturini (odierna via Ugo Bassi). Quando la Fricci, per la quale lui stravedeva, cantava al Teatro Comunale, era tanto incontenibile che smaniava, applaudiva, la invocava a fine recita con urla e interminabili battimani, tanto da suscitare le proteste degli astanti. Antonietta Fricci morì a Torino nel 1912.

Daniela Schiavina

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