Fonti di Barbianello

Fonti di Barbianello

Scheda

La fonte sgorgò improvvisamente nel 1857 nel fondo a quel tempo di proprietà di Ulisse Coltelli, fuori Porta Castiglione. L'acqua di Barbianello è divenuta, nel corso dell'Ottocento, una delle mete preferite dei bolognesi per le gite fuori porta. La targa apposta sopra la fonte recita: DI QUI IL GIORNO / XX LUGLIO MDCCCLVII, / ALLA PROFONDITA' DI / XVI PIEDI BOLOGNESI / SCATURIVA / PERENNE UNA FONTE, / PRODIGIOSO / SOCCORSO AD INFERMITA' DEPLORATE. L'acqua da tavola Barbianello ottiene la medaglia d'oro alle Esposizioni di Roma. Nel 1900 vincerà la medaglia d'argento all'Esposizione d'igiene di Napoli.

E' particolarmente cara a i fidanzati, che con la scusa di bere qualche bicchiere, hanno occasione di appartarsi in un boschetto lungo la strada. Per i più pigri è messo in servizio un omnibus da piazza Nettuno. Lo chalet-ristorante vicino alla sorgente accoglie tutto il giorno gli occasionali "pellegrini". Una pubblicità del 1882 annuncia che "gli accorrenti troveranno anche il modo di fare una colazione con vivande rifredde preparate e somministrate dal conduttore del Ristorante Stelloni", cioè buon vino di collina, fragranti crescentine e panini imbottiti alla mortadella. L'acqua ferruginosa di Barbianello, particolarmente indicata per le persone inappetenti, è inviata anche alle terme di Montecatini e di Porretta. La fonte è aperta d'estate fino alle dieci di sera. Con due soldi si riceve all'ingresso un cartoncino su cui è stampato: "bibita"; ma la bibita è semplice acqua fresca e limpida, "con un sapore di chiodi arrugginiti". come segnala Oreste Cenacchi, il quale nel  periodico “ Ehi, ch'al scusa” nel numero di Luglio 1881scrive come “Il difficile però è trovare posto. Una volta si pagava un soldo ogni due bicchieri d’acqua, ora con due soldi si ha l’ingresso ed un cartoncino bleu su cui è stampato ‘bibita’; ma nessuno si faccia illusioni perché bibita rimane sempre quell’acqua fresca e limpida, con un leggero sapore di chiodi arrugginiti, prova evidente che del ferro ve n’è’”. Si trattava di un piccolo edificio dislocato in Via di Barbiano, poco sopra la zona, oggi occupata da una pizzeria. Sul davanti una spianata a mo’ di giardino dotato pure di un ristorante. I frequentatori venivano talvolta rallegrati da una orchestrina ed anche dall’esibizione di qualche artista. Come ci racconta il Cenacchi “per chi se lo poteva permettere c’era l’omnibus, che era "una carrozza a cavalli con più posti, partenza da Piazza Nettuno e fermata intermedia a Porta Castiglione". Oppure, "pian piano si arrivava a piedi, in fondo era poco più di un chilometro e mezzo, anche se a tratti in salita". Sempre il Cenacchi racconta di quale specie fosse il pubblico fruitore delle Terme: “modeste famiglie borghesi cui i mezzi di fortuna o le occupazioni non permettono il mese di villeggiatura: crestaie, studenti, commessi di negozio, specie nei giorni di festa. Talvolta, qualche vera signora, attratta dalla curiosità”. Dalle foto che ci giungono a distanza di quasi un secolo e mezzo ci guardano sorridenti, donne, uomini, ragazzi, forse con lo stomaco non sempre pieno, ma abbastanza contenti, certamente meno stressati di noi, presuntuosi abitanti dell’inizio del XXI secolo.

Tanti i visitatori. Tra questi Olindo Guerrini, alias Lorenzo Stecchetti, che immortalò la localita con un sonetto: BARBIANELLO / Nel pian, là dove la turrita fronte / Della fiera città sfida i destini / E l'azzurro lontan degli Appennini / Chiude l'immensità dell'orizzonte, / All'ombra delle acacie, a piè del monte / Di ville coronato e di giardini, / Chiara e fresca tra i fior de' ciclamini / Dal fortunato suol nasce una fonte. / Ne' ristoro alle fauci offron soltanto, / per dote natural l'acque bevute, / ché di miglior virtù godono il vanto. / Rampollan benedette e conosciute, / Però che al corpo affievolito e franto / Ridonano il vigor della salute. / L. Stecchetti.

Ma anche altri, anonimi, si vollero cimentare con delle rime, parte in lingua, parte in dialetto: Salve a te Barbianello ! / Ritrovo / tu sei sempre di gente geniale... / e si beve dell'acqua Marziale / ch'at poss djir che la fa propri bein. / Là la zeint, qual dannati, si affolla / al casott domandando da bere / e la Giulia lor porge un bicchiere / con 'na grazia ch'la per un anzlein. / E il buffett ??? ...Il buffett ? ...non parliamo / di sì grande prodigio dell'arte, / che i più bei privilegi c'imparte / ed gnucchein, carzsintein e zigall... / V'è la sedia “volante” si dice / nel cartello ad un albero appeso, / dov, pagando un baiocc, ben inteso, / a s'pol goder fagandes sdundler. / Salve a te Barbianel ! ...Io che vengo / a trovarti tott quant le mattine, / t'assomiglio a una stia di galline / con qla zeda che chiude il sentier. / At salut, chè mi sento appetito / da magnerum tott quant al buffett, / el sra propri stà l'acqua che lé / che la musa destare mi fa. 

Non poteva mancare Augusto Majani, “Nasica”, pittore, illustratore, caricaturista eccellente, all’opera nel rappresentare il proprietario Cav Dante Coltelli, nonchè illustratore di un foglietto pubblicitario. Collegata alle Terme, la villa padronale, dove l'erede di Ulisse, Dante Coltelli, ospitò nel 1906, per una villeggiatura di qualche mese Giosuè Carducci, come ricorda una targa apposta sulla facciata della villa stessa, prospiciente la via di San Vittore. E in quegli stessi giardini si era soffermato anche Papa Pio IX, , ospite per quasi due mesi del cenobio di S. Michele in Bosco nel 1857, come ricorda la lapide fatta collocare da G.B.Nanni, precedente proprietario della villa, suocereo di Ulisse Coltelli: NELL’ANNO 1857 / QUANDO / PIO IX PONTEFICE MASSIMO / VISITANDO LA MEDIA ITALIA / NEL PROSSIMO ED ANTICO CENOBIO / SACRO A MICHELE ARCANGELO / AVEVA FISSATO TEMPORARIA MEMORIA / PER 57 GIORNI / NEL PASSEGGIO DELLE ORE POMERIDIANE / A QUESTO LUOGO PERVENUTO / SOTTO L’OMBRA DI UN VICINO ALBERO SEDEVA / PER PRENDERE GRADITO RIPOSO / E CERCARE TRA TANTA AMENITA’ DI COLLI / ED IL PIACERE DELLA BENEFICENZA / QUELLA PACE / CHE IL MONDO SPESSO PROMETTE / E NON DONA GIAMMAI. Non poteva certo immaginare che di lì a poco i Coltelli si sarebbero imparentati con gli eredi di Ugo Bassi che, pur barnabita, combattè, con Mazzini e Garibaldi proprio contro quel Papa, al tempo della Repubblica Romana

La Fonte viene descritta anche nella 'Strenna fin di Secolo - dicembre 1900': "La sorgente di Barbianello che esiste fin dai tempi della dominazione Pontificia, nei pressi di Bologna, ad un chilometro fuori porta Castiglione che dona un'acqua marziale leggermente ferruginosa è classificata una delle migliori acque da tavola ed è compresa nella statistica dal Ministero d'agricoltura, industria e commercio, compilata fino dal 1868. Essa è ora di proprietà del Cav. Dante Coltelli, il quale con ingenti spese è riuscito a renderla inesauribile. Lanciata in commercio, offre alla scienza medica un ottimo rimedio contro le anemie, le malattire dell'apparecchio digestivo delle vie urinarie. All'esposizione di Roma 1898 ottenne la medaglia d'oro, recentemente all'Esposizione d'Igiene a Napoli meritò la medaglia d'argento che ha una specialissima importanza".

In collaborazione con Biblioteca Sala Borsa - Cronologia di Bologna e con l'Archivio della famiglia Coltelli.

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Bologna post unitaria
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Quadro socio politico della Bologna post unitaria nel periodo 1859-1900. Intervista ad Alberto Preti. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

Documenti
Strenna fin di secolo
Tipo: PDF Dimensione: 4.64 Mb

Strenna - Fin di secolo dicembre 1900, calendario del 1901. Collezione privata. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

Omen Fatt Bèin (L')
Tipo: PDF Dimensione: 5.89 Mb

L'Omen Fatt Bèin - organo dei nottambuli cittadini - umoristico settimanale; nn. 8 aprile, 5/6 agosto, 26/27 agosto 1899; Bologna, Litografia Barbieri

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