Faccioli Raffaele

Faccioli Raffaele

27 Dicembre 1845 - 3 Giugno 1916

Note sintetiche

Occupazione: Artista

Scheda

Pittore, nasce a Bologna il 27 dicembre 1845. Entra dodicenne al Collegio Artistico Venturoli, frequenta in seguito l’Accademia di Belle Arti di Bologna, seguendo i corsi di pittura di Antonio Puccinelli e Giulio Cesare Ferrari. Esordisce giovanissimo, nel 1863, alla prima Esposizione Emiliana con due opere “Il profeta Geremia” e “Miscellanea”. Negli anni 1864 e 1866 vince il Piccolo Premio Curlandese, riservato agli studenti dell’Accademia nella classe di disegno di figura. Nel 1867 ottiene la Pensione Angiolini e si trasferisce, insieme all’amico e collega Luigi Serra, a Firenze per proseguire gli studi sotto la direzione di Saverio Altamura. Intanto a Bologna inizia ad essere notato dalla Critica come uno dei più promettenti fra i giovani artisti cittadini. Alla seconda Esposizione Regionale, tenuta nel 1867, è infatti molto lodato il suo dipinto a soggetto storico “Le ultime ore di Boezio”. Alla Promotrice fiorentina dello stesso anno il suo dipinto “L’abbandono preveduto” è acquistato dal Ministro della Pubblica Istruzione.

Il primo vero successo lo ottiene nel 1868 all’Esposizione della Protettrice quando il suo dipinto ”Giorno dei morti” viene acquistato dal re Vittorio Emanuele II. Trasferitosi a Roma per proseguire gli studi, vi rimane fino al 1870. Qui esegue, come prova finale della Pensione Angiolini, il dipinto ”Belisario e Giovannina sua figlia per le vie di Bisanzio”, in cui, nonostante il soggetto storico, è già evidente la tematica che l’artista affronterà negli anni seguenti, la maggior parte delle sue opere raffigurano infatti scene familiari, ove sono accentuati gli aspetti patetici e sentimentali di un repertorio comune a tutto il verismo italiano. Tipici esempi di questa produzione sono “Il congedo della nonna” esposto alla Protettrice Bolognese del 1870. A Milano l’anno seguente espone due opere “Fiore che langue”, scena lacrimosa di una fanciulla consunta dalla tisi, e “Parole e fatti”. Il facile sentimentalismo delle opere di Faccioli merita all’autore una notevole popolarità ma non lo rende esente da stroncature da parte della critica. Il dipinto “Una prima lacrima d’amore” (1873) riceve da parte di Enrico Panzacchi una recensione molto critica, che invita l’artista a non oltrepassare il limite che separa il vero dal manierato, la naturalezza dalla affettazione. Sempre quest’anno riceve un primo successo di portata internazionale vincendo con “Le ore due nella piazza San Marco di Venezia”, una medaglia alla Esposizione Universale di Vienna. Nel 1874 è nominato accademico di merito presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Nel 1875 gli viene assegnato il Premio Curlandese con “Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria”. Partecipa da questa data alle più importanti manifestazioni nazionali ed internazionali, tra cui ricordiamo: l’Esposizione Universale di Parigi (1878) con “Omaggio alla nuova sposa”, l’Esposizione Nazionale di Napoli (1877) con “Ultimi sorrisi d’autunno” e “Benedizione nelle catacombe”; a Milano all’Esposizione Nazionale del 1881 con ”Riso e sorriso”, “Sorrisi di primavera” e “Ritratto di signora”. A Roma (1882) il suo “Viaggio triste” è acquistato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

Faccioli si rivela come un pittore sempre attento alle novità artistiche emergenti e pronto ad aggiornare il proprio linguaggio per mantenere il favore del pubblico. All’Esposizione torinese del 1884 presenta la grande tela “I falciatori”, già inserita in clima simbolista. Nel 1885 partecipa all’Esposizione di Parigi e la società Protettrice delle Arti di Torino acquista il dipinto “Due amici”. Presenta all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Bologna l’opera “In attesa” che in seguito sarà acquistato da S.M. Margherita di Savoia. Nel 1888 si sposa con Giulia Rizzoli, ed è presente con diversi dipinti all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Bologna. Nel 1889 è nominato accademico presso la Regia Accademia di Venezia e socio onorario di quella di Urbino; nasce la figlia Beatrice. Nel 1890 è nominato accademico presso la Regia Accademia di Parma; muore di parto la moglie Giulia. Nel 1891 è accademico presso la Regia Accademia di Belle Arti di Milano. All’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino del 1898 è presente con “Mattino al sole”, e lo splendido dipinto raffigurante “Lorenzo Stecchetti” (Lorenzo Stecchetti alias Olindo Guerrini, poeta popolare bolognese, studioso di letteratura italiana e addetto alla biblioteca dell’Università di Bologna), il dipinto riceve nel 1900 la menzione d’onore all’Esposizione Universale di Parigi. Espone alla Quadriennale di Torino del 1902 il dipinto “L’ultimo saluto al piano prima di svernare” l’opera viene donata a Vittorio Emanuele III, dalla società Promotrice di Belle Arti di Torino. nel 1904 ottiene il riconoscimento a cui ambiva maggiormente, la nomina a presidente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1905 è nominato presidente del Collegio Artistico Venturoli e del neo comitato per Bologna Storico Artistica. A Milano nel 1906 espone in occasione dell’inaugurazione del nuovo valico del Sempione i dipinti: “Alto Appennino bolognese”, “Lavatura delle pecore”, “Gregge addormentato” e “Sassomolare”. Gli ultimi decenni della sua attività lo vedono impegnato principalmente a ritrarre i luoghi dell’Appennino bolognese. Sempre presente alla vita artistica cittadina fino alla fine dei suoi giorni, Raffaele Faccioli muore improvvisamente il 3 giugno del 1916.

Bibliografia: Renzo Grandi, Dall'Accademia al Vero, la pittura a Bologna prima e dopo l’Unità, Galleria d’Arte Moderna, Bologna 1983, Grafis Industrie Grafiche Casalecchio di Reno (BO); Paolo Stivani, Raffaele Faccioli, Bologna Palazzo del Podestà 2001- 2002, Industrie Grafiche Labanti e Nanni, Bologna 2001; Esposizione di Belle Arti di Torino, 1902 la Quadriennale, catalogo illustrato. Testo tratto da: Silvia Rubini (a cura di), Angelo Venturoli tra l'opera - il Collegio e la sua eredità, catalogo della mostra di Crespellano, Eta, Vignola, 2012

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Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
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Video dedicato alla mostra "Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni", 19 aprile - 14 giugno 2015 | Comune di Medicina, Palazzo della Comunità, Museo Civico.

Bologna post unitaria
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Quadro socio politico della Bologna post unitaria nel periodo 1859-1900. Intervista ad Alberto Preti. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

La città rossa nella Grande Guerra
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La città rossa nella Grande Guerra, 2010. La storia di Bologna durante il primo conflitto mondiale raccontata nel video di Alessandro Cavazza e Lorenzo Stanzani. A cura del Comitato di Bologna dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Museo Civico del Risorgimento di Bologna, Cineteca del Friuli, Fondazione del Monte, Istituto Ortopedico Rizzoli.

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Esplorando l’archivio del Collegio Venturoli
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Di Francesca Serra. Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni" Medicina, 19 aprile - 14 giugno 2015. Copyright © Fondazione Collegio Artistico Venturoli.

Emporio pittoresco (L') 1047
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L'emporio pittoresco' n. 1047, settembre 1884, Sonzogno Editore, Milano. Museo Risorgimento Bologna.

Statuto del Circolo artistico bolognese
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Statuto del Circolo artistico bolognese, Tipografia Successori Monti, Bologna, 1881; Circolo Artistico Bolognese, modificazioni allo statuto approvate nell'Assemblea Ordinaria dei Soci delli 23 febbraio 1882 dietro proposta della Direzione, Tipografia Successori Monti, Bologna, 1882. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

Ehi! ch'al scusa.. 1882 n. 11
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Ehi! ch'al scusa.., anno 3, n. 11, 18 marzo 1882, Bologna, Società Tipografica Azzoguidi

Anche Bologna!
Tipo: PDF Dimensione: 5.29 Mb

Anche Bologna! Albo unico del Circolo Artistico, Bologna, Zanichelli (Litografia G. Wenk), 1880. Immagini di Azzolini, Bersani, Bordoni, Brugnoli, Busi, Castaldini, De Maria, Facchini, Faccioli, Giorgi, Gordini, Guadagnini, Maccaferri, Minelli, Monari, Palazzi, Parmeggiani, Ricci, Sarti, Scorzoni, Sezanne, Tartarini, Tivoli. Testi di Altobelli, Belluzzi, Bonora, Boschi, Carducci, Gozzi, Guerrini, Panzacchi, Ricci, Roncaglia, Rubbiani, Salina.

Expo Bologna 1888
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Benedetta Basevi, Mirko Nottoli (a cura di), "Expo Bologna 1888, L'Esposizione Emiliana nei documenti delle Collezioni D'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna", Bologna, BUP, 2015.