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E nostro torni quel che fu già nostro!

1917 | 1918

Schede

In questo manifesto per il V prestito (stampa litografica a colori, cm.140 x 100), Achille Luciano Mauzan ha scelto l’allegoria per suscitare negli animi dei cittadini un forte sentimento di patria e di italianità, essenziale perché essi sentano il dovere di aiutare concretamente il paese in guerra. Entro una cornice ovale di foglie d’alloro campeggia, in posizione frontale, la figura dell’Italia che fissa con sguardo sicuro lo spettatore. Di primo acchito ci si sofferma sulla parte superiore del manifesto, ma è in quella inferiore che viene rappresentata l’azione principale: il giuramento alla patria da parte di innumerevoli personaggi. Per far sì che la figura allegorica non perda il proprio ruolo di protagonista è stato scelto un curioso espediente: i cittadini sono rappresentati solo dalla loro mano destra e da questo particolare si denotano i differenti ambiti sociali da cui essi provengono.

L’intera composizione è realizzata con forte gusto pittorico messo in evidenza dall’uso ripetuto del chiaro-scuro e da una pennellata molto spesso filamentosa. Nello sfondo invece emerge quasi una riminiscenza di sapore divisionista, tutta giocata sui toni scuri per mettere in risalto la figura allegorica. Interessante è la cesura che appare tra la parte superiore e quella inferiore del manifesto. La prima è caratterizzata da una scansione verticale (ala, busto, ala, bandiera), mentre la seconda da una orizzontale data dall’affastellarsi delle mani. In questa rappresentazione allegorica dell’Italia rivivono i tanti personaggi alati che hanno riempito nei primi anni del secolo il mondo della rèclame.

Maria Alessandra Corticelli Guarmani

Testo tratto da L'oro e il piombo - I prestiti nazionali in Italia nella Grande Guerra, Bollettino del Museo del Risorgimento. Bologna, anno XXXVI, 1991. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti