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Matteo Conti Castelli

28 ottobre 1780 - 31 luglio 1855

Scheda

Figlio di Gaetano Conti Castelli e Anna di Sigismondo Malvezzi, Matteo Maria Simone Michele Taddeo Francesco era nato il 28 ottobre 1780 (Carrati, Nascite, B 879 c. 94; B 398/2, tav. 36). Fu tra gli organizzatori della Guardia Nazionale nel 1814 («Giornale del Dipartimento del Reno» 12 marzo 1814) e poi capo squadrone comandante la cavalleria della stessa (Ivi, 22 marzo 1814). Alla Restaurazione fu Savio per il ceto nobile e deputato per gli spettacoli (Almanacco 1830). Ebbe una parte di primo piano nella rivoluzione del 1831, quando, ripreso il suo posto di capo squadrone della Guardia Civica a cavallo, ne fu nominato capo dello stato maggiore. Duramente contestato da una parte dell’opinione pubblica, veniva considerato «uno dei tre tiranni di Felsina», assieme al pro-legato Camillo Grassi e al direttore di Polizia Giacomo Greppi, accusati di essere tutti «intenti a servire Roma e a tradire il vero interesse delle Legazioni» (Rangone, La rivoluzione del 1831, II, p. 128). Rangone non perde l’opportunità di riassumerne velenosamente la carriera: «Cavaliere dell’Ordine di S. Maurizio e Lazzaro, Ciambellano del Granduca di Toscana, Capo squadrone della Guardia Civica a cavallo, F. F. di Maggiore della piazza, al presentarsi al suo corpo in quartiere fu salutato con unisoni applausi. Egli ha servito in Austria, servì Murat re di Napoli, servì i liberali, è decorato dell’Ordine di S. Maurizio dal re di Torino, di Ciambellano dal Granduca di Toscana ed ora meritamente disimpegna il suo servizio per il pontefice Gregorio XVI» (Ibidem, p. 51). Lo stesso Rangone però, segnalando il suo ventilato licenziamento da capo di stato maggiore, dovette poi ammettere che Matteo Conti Castelli «ne disimpegnava assai bene le onorevoli incombenze» (Ibidem, p. 215).

Socio del Casino, anzi fra i fondatori di questa società rinnovata nel 1809, assieme ai fratelli Pietro e Sebastiano (Elenco, numeri 211, 212, 213), nel 1828 sposò Eleonora di Luigi Albergati, da cui ebbe nel 1829 un figlio, Luigi. Secondo il foglio sepolcrale C 55 n. 5429, Matteo Conti Castelli morì nel suo casino di Villa Fontana sotto la parrocchia dei San Giovanni Battista e San Donnino di Villa Fontana, di dissenteria, il 31 luglio 1855.

Silvia Benati