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Arturo Colombarini

1871 - 1940

Scheda

L'opera più nota dello scultore Arturo Colombarini (Bologna, 1871 – ivi, 1940) è il grande altorilievo in marmo intitolato Bononia Docet, collocato nella Scalea monumentale della Montagnola a Bologna, datato 1896. Tra 1894 e 1896 collabora con la Manifattura ceramica Minghetti per l'esecuzione di due arche nella Basilica di San Francesco a Bologna, in particolare le quattro statuette poste sulla sommità dell'arca dedicata al beato Guido Spada. Questo intervento lo porta a diventare stabilmente collaboratore dell'azienda ceramica al fine di creare modelli plastici. Tra le esecuzioni più importanti è la Cappella Stucky del cimitero di Venezia, eseguito su progetto di Augusto Sezanne. Nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna si trovano alcune sue sculture per le famiglie Monetti (1895 ca.), Farnè (1901); nonchè il cippo Foschini, dove la citazione di Botticelli viene aggiornata al gusto Liberty (1910). Altre opere cimiteriali sono i bronzi della cella Bosinelli nella Galleria del Cinerario, i bassorilievi per i sepolcri Masotti (1925) e Zanelli, il cippo dedicato ad Ettore Guidastri. Uno dei suoi lavori migliori è il bronzo per la famiglia Fabbri del 1906, anno in cui espone a Milano due ritratti (Busto del prof. Vitali e Busto di bimbo). Sulla sua sepoltura è collocato un bassorilievo con una Deposizione.

Altre opere conosciute dai bolognesi sono le sue sculture di facciata di palazzo Ronzani o Modernissimo (1914). Presso Casa Carducci di Bologna si conserva un suo ritratto in terracotta del celebre poeta, mentre nella chiesa di S. Francesco esegue un trittico in terracotta. Per il Pantheon bolognese alla Certosa gli sono commissionati i ritratti in marmo di Giuseppe Ceneri e Luigi Tanari. Presso il fondo Cervi dell'Archiginnasio si conservano le foto di due suoi bei ritratti; quello di Ermete Zacconi e di Ermete Novelli, entrambi eseguiti all'inizio del Novecento. Il Museo civico del Risorgimento conserva i ritratti di Camillo Casarini (Bologna, 1830 - ivi, 1874) e Pietro Inviti (Castel San Pietro, 1823 - Bologna, 1907).

Roberto Martorelli, 2008 - ultimo aggiornamento agosto 2022.