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Luigi Cini

1766 - 1845

Scheda

Pittore e scenografo. All'età di ventitré anni si trasferisce da Firenze, luogo del suo primo apprendistato, a Bologna. Nel giugno 1796, in una città che da poco aveva aperto le porte all'esercito napoleonico, viene arrestato e subito rilasciato poichè scambiato per un'altro pittore fiorentino che aveva fomentato, con altri uomini, alcuni tumulti filorepubblicani. A Bologna risulta presente all'Accademia Clementina dato che partecipa nel 1795 e nel 1797 al premio Fiori. Riuscirà a vincerlo solo nel 1803, per la sezione di figura. A quest'anno risale l'esecuzione di un monumento dipinto nella Certosa dedicato ad Alberto Fortis, purtroppo perduto, ma documentato da disegni e incisioni d'epoca. Per lo stesso camposanto dipinge la memoria a Giovan Battista Morandi (1817 circa).
Nel 1815 si reca a Roma e - come ricorda Antonio Basoli nel suo catalogo o promemoria - “mi venne una scrittura da Roma per andare a dipingere le scene per uno spettacolo in quella gran Capitale, cosa che non potei accettare, ..perciò misi nelle mani di Cini, pittore, la mia scrittura, il quale accettò l'onorevole e lucroso contratto”.
I suoi primi lavori all'interno delle mura cittadine sono invece relativi a scenografie per il Teatro del Corso. A partire dal 1816 sono documentate le prime commissioni per la decorazione di stanze di residenze private, attività che diverrà prevalente per il pittore e che gli darà grande considerazione, sia a livello locale che nazionale. Sono infatti documentati suoi viaggi a Parma, Modena, Roma e Napoli. Nel 1821 si consolida il suo ruolo nella cultura artistica locale, che trova conferma nel titolo di accademico con voto presso l'Accademia delle Belle Arti, confermato anche a tre anni dalla morte, nel 1842, ove è indicato come 'pittore ornatista'.
Tra i suoi lavori più noti va segnalata la prospettiva nel cortile di accesso al Collegio di Spagna, eseguita nel 1834-35, mentre nel palazzo Rossi di Strada Maggiore risulta attivo al pianterreno decorando alcuni soffitti. Nel palazzo Malvezzi Leoni, in via Zamboni, esegue la parte prospettica di uno sfondato, mentre la realizzazione del paesaggio spetta a Luigi Gasparini. Altri suoi interventi figurano: in casa Guizzardi (1816 ca.), dove collabora con Basoli, Felice Giani e Bertoloni, in palazzo Rodriguez (1822), ed in palazzo Baciocchi. A lui sono attribuiti anche affreschi nel Palazzo Bentivoglio di via Belle Arti. Tra gli interventi in edifici di culto si segnala l'esecuzione nel 1839 di tutti gli ornati della rinnovata cappella maggiore della Madonna del Soccorso.
Presso l'Archivio Storico del comune di Bologna è conservato il foglio di seppellimento n. 1431 del 1 novembre 1845, in cui viene dichiarata la morte di Luigi Cini, figlio del fu Giovanni Battista e della fu Gertrude Fiorentini, di anni 79, nativo di Prato. Era maritato con Rosa Ferraresi, di condizione pittore. Abitava in via Monticelli al n. 453 della Parrocchia di S. Giovanni in Monte. Morto il giorno 31 ottobre scorso. Viene sepolto nella tomba di famiglia collocata nel Chiostro V o Maggiore della Certosa, al pozzetto CXI/2.

Roberto Martorelli, Claudia Vernacotola