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Chiesa Santa Maria della Carità

Di rilevanza storica

Schede

Il sacro edificio sorse a metà del sec. XVI per opera dei Padri del Terz'Ordine francescano, che ivi possedevano un ospedale per infermi. Il progetto originario di Pietro Fiorini fu poi modificato nel 1680 da Giovanni Battista Bergonzoni, che aggiunse quattro cappelle. L'interno, riccamente decorato, conserva -tra gli altri- una "Crocifissione con la Vergine e i Santi", opera giovanile di Annibale Carracci. Tuttavia, da un più attento esame, la costruzione sembra in effetti essere più rispondente allo scomparso e attiguo oratorio di San Sebastiano (cfr. anche la stampa di Camillo Lambertini del 1820 presente in questo stesso database con il n. di inv. 30035). Quest'ultimo edificio fu distrutto dal bombardamento aereo del 1° settembre 1944 e i pochi ruderi rimasti sparirono molto probabilmente durante i lavori di copertura del Canale di Reno e del conseguente allargamento della sede stradale. Lo stabile sullo sfondo, con le finestra ad ogiva, ospitava i cosiddetti "Bagni del Reno", aperti dal 1889. Anni prima, nel 1804, in seguito all'antica abitudine di fare il bagno in quel tratto di canale, il medico Giuseppe Bergonzoni ebbe l'idea di far costruire un impianto di bagni pubblici. Lo stabilimento era dotato di bagni e docce ed ebbe un vasto seguito. Il ponte in primo piano fu coperto tra il 1955 e il 1956.

"In via San Felice. Esistente già nel 1464, in cui venne ceduta ai Terziari di San Francesco; ricostrutta nel 1583 su disegni di Pietro Francia; accresciuta di qualche cappella ed in parte rifatta nel 1680. Nel periodo rivoluzionario, tra la fine del secolo scorso ed il principio del nostro, fu ridotta, insieme all’unito convento, a spedale militare; indi, riaperta al culto, ebbe grado di parrocchia. Vi si notano quadri del Torri, del Franceschini, del Cignani, di Gaetano Gandolfi, di Pietro Fancelli e d’altri riputati artisti."

"Nel 1464 ceduta alli PP. Del terz’ordine di S.Francesco, i quali nel 1583 costruirono con disegno di Pietro Fiorini la presente Chiesa aggiungendovi nel 1680 le quattro Cappellette negli angoli con disegno del P. M. Gio. Battista Bergonzoni dello stesso ordine. Dopo la soppressione delli detti religiosi seguita del 1798, fu ridotta col Convento ad Ospedale Militare, nel 1799 la Chiesa ritornò parrocchia, come lo è tutt’ora. 1-La Visitazione della B. V. a S. Elisabetta è di Baldassarre Alolzio; 2-La B.V. in alto col figlio, e sotto i Ss. Gio. Battista, Girolamo, Carlo, e Nicola da Tolentino è di Flaminio Torri; l’ornato è di Camillo Massa; 3-La S. Elisabetta Regina di Ungheria svenuta all’apparizione di Cristo è del Cav. Franceschini; 4-Altar Maggiore. La B.V. col figliuolo, la Carità, S. Francesco ecc. fu dipinta dall’Aretusi, e Fiorini insieme; 5-La B.V. col puttino, e li Santi Giuseppe, ed Antonio da Padova è di Felice Cignani; 6-La S. Anna è del Bibiena vecchio, il cui ornato con Angeli è di Gaetano Gandolfi; 7-Crocefisso di rilievo. Il sotto quadro rappresenta il B. Leonardo da Porto Maurizio è di Pietro Fancelli; La Sagrestia è architettata sul disegno del Padre Bergonzoni suddetto, e gli Ornati all’Altare co’ puttini sono di Gio.Filippo Bezzi."

Testi tratti da "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino Unione Tipografo Editrice, 1900; “Guida del forestiere per la città di Bologna e suoi sobborghi” Bologna Tipografia di S. Tommaso d’Aquino. 1835. Trascrizioni a cura di Lorena Barchetti. In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna