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Chiesa di Sant′Egidio

Di rilevanza storica

Schede

La Chiesa parrocchiale e arcipretale di sant'Egidio si trova in via San Donato 38. La prima documentazione storica della chiesa si data al 1162, edificata in un contesto molto diverso dall'attuale: in piena campagna ed attorniata da pochi edifici di carattere agricolo. Al 1475 si datano interventi di manutenzione della chiesa, ancor più incisivi nel 1571 su volontà del cardinale Gabriele Paleotti. In occasione della visita pastorale del cardinale Boncompagni avvenuta nel 1654 viene indicato che la chiesa era stata riedificata dalle fondamenta.

Attualmente la semplice facciata fu realizzata tra 1791 e 1793 su progetto di Angelo Venturoli, il quale interviene anche al rinnovo interno dell'edificio. Nello stesso momento viene commissionata a Gaetano Gandolfi la pala dell'altare maggiore rappresentante la sacra famiglia e S. Egidio, firmata e datata 1792. L'interno è a navata unica con otto cappelle laterali. La volta viene affrescata tra 1872 e 1888 da Alessandro Guardassoni con Aristide Reggiani per le parti decorative. La quarta cappella a destra è dedicata nel 1925 alla Madonna di Lourdes e l'ancona e la grotta in gesso sono opera dello scultore Giulio Barberi, parrocchiano di S. Egidio, il quale interviene anche nella prima cappella a destra per la lapide decicata ai parrocchiani caduti per la Grande Guerra. L'attuale cappella maggiore, impostata su progetto di Guido Zucchini tra 1918 e 1926, viene decorata da affreschi di Carlo Baldi nel 1945-46. Il campanile, di probabile fondazione del secolo XV, è ornato sul lato verso la strada di un orologio collocato nel 1873. Al 1879 si deve la collocazione di alcune campane commissionate alla ditta Brighenti: delle quattro due furno rifuse nel 1941 per motivi bellici. Fino al 1878 la parocchia manterrà in uso il proprio cimitero, col termine della sua funzione tutte le ossa furono traslate al Cimitero della Certosa.