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Chiesa di San Giuliano

Di rilevanza storica

Schede

L'aspetto attuale dell'edificio, progettato dall'architetto Angelo Venturoli, risale al 1781, quando ne fu completata la costruzione. Le origini erano ben più antiche: pare, infatti, che in quel luogo esistesse una parrocchiale già dal XII° secolo. Nel Quattrocento fu sede di una comunità di monaci vallombrosani provenienti da Castiglione dei Pepoli. Successivamente, papa Niccolò V la affidò ad un sacerdote dipendente dalla Curia vescovile. Nel 1798 la chiesa fu soppressa come parrocchiale, ma poi ne riottenne il titolo, che conserva ancora oggi. Il quadriportico antistante l'entrata fu realizzato per volontà di Anton Galeazzo Bentivoglio alla fine del Quattrocento. Coclusasi la parente governativa filofrancese, vennero ripristinate anche le solennità religiose, tra cui la Festa degli Addobbi che riprese nel 1826 nelle parrocchie di Santa Maria Maggiore ed in San Giuliano. Su quest'ultima festa vi è il ricordo di Giacomo Leopardi, che la descrive come "una cosa bella e degna di essere veduta, specialmente la sera, quando tutta una lunga contrada, illuminata a giorno, con lumiere di cristallo e specchi, apparata superbamente, ornata di quadri, piena di centinaia di sedie tutte occupate da persone vestite signorilmente, par trasformata in una vera sala di conversazione."

"In via Santo Stefano. Fu costrutta dal 1778 al 1781 sui disegni di Angelo Venturoli, del quale è pure lo slanciato campanile fiancheggiante la chiesa: ha lo stile del tempo, cioè l’accademico freddo, che si estolle dalle aberrazioni del rococò, alle quali, nella prima metà del secolo XVIII, era giunto il barocco. Vi sono sugli altari alcuni dipinti di pregio del Ferratini, del Gandolfi, del Lama, del Samoggia, del Guardassoni." Testo tratto da "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino Unione Tipografico Editrice, 1900. Trascizione a cura di Lorena Barchetti.

In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Cronologia di Bologna