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Centotrecento

via Centotrecento

Strada

Schede

Da via delle Belle Arti a via Irnerio.
Prima documentazione dell'odonimo: 1296 (Burgus Traxendis).
L'odonimo Centotrecento è uno dei più enigmatici di Bologna. Parecchie favole furono inventate per spiegare questo nome: dal tal Cento Trecenti (mai esistito) che avrebbe abitato qui e dato il nome alla via, alla compera di due case del costo una di cento lire, l'altra di trecento, ad una improbabile derivazione da Zeinter Sant (Centro Santo) per le molte chiese ed oratori presenti, ad altre che non vale nemmeno la pena di ricordare.
La prima testimonianza del nostro Centotrecento è alla fine del XIII secolo in cui troviamo sia Burgus Traxendis, sia Centum Traxendis.
Centum Traxendis venne italianizzato per errore in Cento Trecento / Centotrecento. Questo odonimo, confermato dalla riforma napoleonica del 1801, non fu toccato dalla riforma del 1873/78 ed è arrivato fino a noi.

Da documenti del XIII secolo pare di capire che le traxende della nostra via erano delle paratoie che servivano a regolare i flussi delle acque nelle chiaviche.

La presenza nei pressi di via Centotrecento di parecchi canali e canalette derivate dal Canale di Savena avvalora questa ipotesi.

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