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Busto di Giosue Carducci

1925

Schede

Il commissario prefettizio di Bologna, con decreto del 5 ottobre 1921, propone di collocare nel Pantheon del cimitero cittadino i busti di Giosuè Carducci, Marco Minghetti e Oreste Regnoli. A norma del regolamento per l'ammissione all'onorificenza del Pantheon tale proposta deve essere resa pubblica per il termine di sei mesi dalla data del 16 ottobre. Il 14 giugno 1922 gli scultori Pasquale Rizzoli, Alfonso Borghesani e Silverio Montaguti sono invitati a indicare per iscritto le loro richieste riguardanti l'esecuzione delle sculture in marmo comprensive di mensole. Montaguti, con una lettera del 26 giugno dove ringrazia della fiducia accordatagli, richiede la somma di 4.500 lire, rispondente al prezzo del marmo e si offre di scolpire il busto di Carducci per il quale ha pronti notevoli studi.

In data 11 luglio, non essendo pervenuta alcuna opposizione in merito, il commissario prefettizio delibera di collocare i tre busti in Certosa, di autorizzare la spesa di 13.000 lire per la modellazione e la posa in opera degli stessi, di affidare a Borghesani il busto di Regnoli, a Rizzoli quello di Minghetti, a Montaguti quello di Carducci e di compensare ciascuno scultore della somma di 4.500 lire con l'obbligo di provvedere alle mensole di marmo occorrenti. Il 3 novembre, in una comunicazione ufficiale ai tre scultori, sono fissati i termini di esecuzione delle opere e i modi di pagamento. Gli artisti avranno a disposizione cinque mesi per la formazione del busto in gesso e altrettanti per la traduzione in marmo, con obbligo che quest'ultimo sia collocato in opera non più tardi del 15 ottobre 1923. Riceveranno 2.000 lire al compimento di ognuna delle due fasi di lavorazione e 500 lire dopo la collocazione in opera. Montaguti, accettate le condizioni sopra elencate, l'11 settembre 1923 dichiara di aver terminato il busto in gesso, modellato precedentemente in creta, e di disporre per il collaudo che verrà affidato a Leonardo Bistolfi. Il 6 gennaio 1924, con una lettera al sindaco di Bologna, lo scultore torinese «aderisce con dovuto compiacimento» all'incarico affidatogli e a tale scopo si recherà in città nella seconda metà del mese corrente. In quella circostanza potrà anche stipulare il contratto aggiuntivo alla convenzione del 23 luglio 1910 per l'esecuzione del Monumento a Carducci, destinato al giardino della casa del poeta.

Come si evidenzia dalle date sopra riportate, i tempi di consegna delle sculture si prolungano; ritardi avvengono anche nei pagamenti, come testimoniano le due richieste, fatte il 23 giugno e il 5 luglio 1924 da Montaguti, in merito al mancato saldo dell'acconto dell'opera già collaudata all'inizio dell'anno. Il 12 luglio, su richiesta del sindaco, Bistolfi invia la relazione sull'esito del collaudo dove scrive che, pur essendo trascorso qualche mese dalla visita allo studio dello scultore, ricorda perfettamente il modello in gesso del poeta che il collega aveva portato a compimento già da qualche tempo. In quei giorni Montaguti aveva «ripreso il busto in lavoro» sospinto dal desiderio di «penetrare sempre più profondamente nella ricerca degli elementi più intimamente espressivi e più efficaci a rilevare, attraverso i caratteri formali del volto, la caratteristica natura delle forze morali e intellettuali della persona». Dai risultati ottenuti fino allora, Bistolfi può constatare le qualità plastiche dell'artista e «riconoscere quanto sentisse il soggetto a cui attendeva e come felicemente avrebbe potuto compiere l'opera sua». Il 23 dicembre 1925 il busto in marmo dell'amato poeta, i cui versi erano stati negli anni giovanili ispirazione continua, è già stato consegnato in Certosa. Montaguti suggerisce, senza aspettare una prossima visita di Bistolfi, di affidare il collaudo all'assessore Alberto Gambini, che recatosi pochi giorni più tardi al cimitero cittadino, riferisce di aver constatato che il lavoro è stato eseguito molto accuratamente e con la massima fedeltà. L'opera, conservata nel solaio di Villa delle Rose, viene esposta nel 2010 a Casa Saraceni in occasione della mostra Luce sulle tenebre.

Marmo, 61 x 35 x 28 cm. Bologna, Galleria d'Arte Moderna, Collezioni storiche. Sul lato sinistro del busto «S Montaguti / 1925».

Federica Fabbro

Testo tratto da: F. Fabbro, Silverio Montaguti (1870 - 1947), Bononia University Press, 2012. Fonti: Bologna, Archivio Storico Comunale, Titolo VIII Rubrica 4, anno 1921; Bologna, A.S.C., Titolo VIII Rubrica 4, anno 1922; Bologna, A.S.C., Titolo VIII Rubrica 4, anno 1923, Bologna, A.S.C., Titolo VIII Rubrica 4, anno 1924. Bibliografia: C. RICCI, G. ZUCCHINI, Guida di Bologna, Zanichelli, 1930, pp. 5 - 6; La Montagnola rinasce nella gloria degli illustri bolognesi, “Il Comune di Bologna”, marzo 1935; A. BARUFFI, Commemorazione di Silverio Montaguti, tenuta il 26 febbraio 1948, “Atti e memorie dell'Accademia Clementina di Bologna”, IV (1948), p. 51; Aemilia Ars 1898 - 1903. Arts and Crafts a Bologna, catalogo della mostra di Bologna, Collezioni Comunali d'Arte 9 marzo - 6 maggio 2001, a cura di C. BERNARDINI, D. DAVANZO POLI, O. GHETTI