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Giovanni Bottari

[?] - notizie 1811 | 1829

Scheda

Basso. Agli esordi nel 1811, ad onta del riconoscimento che "natura esser non potea più prodiga a questo giovane cantante de’ doni suoi" (Il Redatttore del Reno 25 giugno 1811), era sembrato "un puledro senza legge" (Il Redattore del Reno 5 nov. 1811), poi si era preso un giudizio senza mezzi termini di "pessima voce e sguaiatissimo attore" (Il Giornale del Redattore del Reno 19 gennaio 1813). Convien credere che dette almeno in parte ascolto ai consigli di "misurare con lo studio l’economia necessaria" e di "più castigata disinvoltura del sceneggiare", visto che lo troviamo in carriera ancora quindici anni dopo (per esempio in un Mosè e Faraone di Rossini alla Pergola nel marzo 1829; De Angelis, p. 113). Sue ulteriori esibizioni a Bologna sono documentate nel 1819, con La gazza ladra al Corso, e nel 1825, con Amalia e Palmer di Filippo Celli al Comunale (In scena, pp. 338, 237; Paganelli, p. 30).

Testo tratto da 'Un mondo di musica: concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento', a cura di Maria Chiara Mazzi, Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna, 2014.