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Alfonso Bortolotti

22 Novembre 1911 - 2005

Scheda

Alfonso Bortolotti (Bologna, 1911 – ivi, 2005) si forma alle scuole Industrie Artistiche di Bologna dove si diploma nel 1932, frequenta anche il corso di scultura decorativa al Regio Istituto d’Arte di Modena. Successivamente si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bologna, allievo di Ercole Drei per la parte scultorea e di Giovanni Romagnoli e Giorgio Morandi per il settore decorativo. Insegnante all'Istituto d'Arte bolognese dal 1932 al 1949, partecipa a mostre nazionali e internazionali. Attivo per la committenza di tipo religioso ha realizzato numerosissime opere per le chiese di Bologna (Chiesa di S. Mamolo, S. Martino, S. Francesco), del territorio provinciale (S. Lazzaro di Savena, Monghidoro, Medicina, Argelato) e fuori regione (Lucca, Vicenza). Da ricordare anche i numerosi bassorilievi funerari al Cimitero della Certosa di Bologna. E’ stato anche restauratore, si segnala il recupero della Sala Anatomica dell’Archiginnasio, realizzato con altri artisti a seguito dei gravissimi danni inferti nei bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Il fondo Fototecnica delle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, conserva due scatole dell'artista relative ad opere scultoree e grafiche.

“Un allievo di Ercole Drei, di Morandi e di Romagnoli, giovine ancora, è fra i dinamici artisti contemporanei degno di particolare menzione: il bolognese Alfonso Bortolotti, non ancora quarantenne e pur noto per certe sue manifestazioni eclettiche di rilevante piacevolezza artistica. Questo nostro amico è stato invitato a Berlino nel ‘36, a Vienna nel ‘39, alla Quadriennale Romana nel ‘47; senza ricordare le Biennali veneziane, dove è di casa, diremo, e le mostre minori locali. Vinse nel ‘36 la Borsa per la Scultura del Ministero P. I.; nel ‘38 il Premio Dagnini di Architettura, nel ‘39 il Curlandese per la Scultura. Eccone l’eclettismo: dipinge, scolpisce, decora e progetta. L’arte gli è facile amica e ci vive e ci sogna nell’uno e nell’altro ramo: ceramica, incisione, scultura, decorazione sono sue quotidiane attività di espressi pensieri. E ha sempre qualche particolare di squisitezza gentile. Recentemente, ha lavorato sodo nella Chiesa di S. Lazzaro di Savena, e ne riproduciamo un particolare del Crocefisso; vi ha creato un fonte battesimale, due amboni, due pale: un complesso degno. Modestia e operosità sintetizzano l’opera di Lui, spesso chiamato a eternare nei marmi della Certosa idee sacre delicatissime per tombe e monumentini. Il ritratto, che pure riproduciamo, è operetta di pensiero e di segno spontaneo e lieve. E quanta stanchezza e quanto dolore trasumanato nel volto bronzeo del Crocefisso di San Lazzaro! A noi pare che questo già noto artista sia già avviatissimo sulla via della fama. Che gli auguriamo non invidia, ma consolante e cordiale”. (Da ‘Pennellate d’arte bolognese – Alfonso Bortolotti’, in ‘Bologna invita’, 1950).

In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.