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Adelaide Borghi Mamo

9 Agosto 1829 - 27 Settembre 1901

Scheda

Adelaide Borghi Mamo (1829 - 1901), mezzosoprano. Allieva di Matilde Festa, esordì giovanissima nel 1846, a Urbino, con il "Giuramento di Mercadante". Nel 1849 sposò il tenore spagnolo Michele Mamo - che aveva conosciuto a Malta - e da lui ebbe la figlia Erminia, anche lei futura cantante lirica. Cantò nei maggiori teatri italiani ed europei. Per lei furono composte opere, tra cui Alina (1854 - Gaetano Braga) e Marco Visconti (Errico Petrella). La Scala di Milano la vide protagonista della prima rappresentazione dell'Espiazione (1861) e del Rienzi (1862). Nel 1875 si ritirò dalle scene e si stabilì a Firenze, salvo poi, dopo qualche tempo, tornare a Bologna, dove prese alloggio a Palazzo Lupari, in Strada Maggiore. Fra le sue più fortunate interpretazioni, si ricordano: Favorita, Traviata, Trovatore, Semiranide, Cenerentola, Barbiere di Siviglia.

Morì il 27 settembre 1901, riposa nel bel monumento di famiglia collocato nella Galleria degli Angeli della Certosa di Bologna. La lapide ricorda che QUI RIPOSA / ADELAIDE BORGHI MAMO / ILLUSTRE ARTISTA DI CANTO / MODESTA PIA BENEFICA / MORTA DI ANNI LXXV / IL XXVIII SETTEMBRE MCMI / LA FIGLIA INCONSOLABILE / NE PIANGE LA PERDITA

Così viene segnalato il successo della Borghi Mamo a Parigi dalla rivista 'Cosmorama Pittorico' del 13 gennaio 1858: Leggiamo nel Moniteur: «Lunedì si rappresentava la Favorita, e si dovette rinviare la gente, tanta era la folla accorsa. La rappresentazione, brillante a non dirsi, fu un trionfo per la signora Borghi-Mamo e per Roger, il quale nel gran finale mostrossi animato e commovente più ancora del solito. La romanza, Ange si pur, fu da esso pronunziata con una soavità che non ha eguale, e nel duetto del quart'atto elettrizzò la sala a segno, che se ne volle la replica, e fruttò una chiamata agli esecutori. «Quanto alla signora Borghi-Mamo devo confessare che nulla più mi soprende del vigore, della freschezza e potenza di quella sua magnifica voce da contralto, quando penso che per ben cinque ore del giorno ella va ripassando a piena voce la Magicienne con una costanza che ha del prodigio. Il signor Halévy le affidò, e ben a ragione, una delle parti più importanti del suo lavoro, e come tal parte si adattò ai suoi mezzi vocali e drammatici, lo dica la passione con cui la eminente artista se ne occupa. – Guai a chi mal dice della sua parte, guai a chi solo avesse sembianza di dubitare che la nuova opera possa avere minor successo di quante ha finora eseguite! Ella non parla d'altro, non vuol che si parli d'altro, e la sorprendi ad ogni ora del giorno a gorgheggiare arie e motivi della sua Magicienne. Bisogna ben credere all'eccezionalità. Taluno potrebbe presumere che per un tale eccesso di studio e d'applicazione la signora Borghi-Mamo possa restare sfinita di forze: oibò! andate al teatro, e voi la udrete egualmente fresca, come se giunta fosse allora da riposi della villeggiatura. Lunedi scorso ella fu applaudita con tanta insistenza, qual se cantasse la Leonora per la prima volta. Disse la sua aria con islancio ed anima, il suo cantabile con una dolcezza ed una tenerezza indicibili, ed il duo finale con certo trasporto di gioia che ha del sovrumano. Senza tema d'esagerazione possiamo asseverare che la fu una delle più trionfali rappresentazioni della signora Borghi-Mamo, dacchè appartiene all'opera.»

Viene ricordata nell'ottobre 1860 anche da Enrico Bottrigari nella sua 'Cronaca di Bologna' (ed. Zanichelli, 1962). "In questa sera, 25 corrente, si è presentata per la prima volta sulle nostre scene del Comunale, nella Favorita di Donizetti, l'egregia artista di canto Borghi Mamo, nostra concittadina, che da qualche tempo si è acquistata una bella riputazione nel canto in Italia e fuori.  Il pubblico l'accolse festosamente, ma non ebbe un clamoroso incontro. Io che ero fra gli ascoltatori, attribuisco il poco successo alla scelta dello spartito che non è di grande effetto. La Borghi ha una bella e simpatica voce, intonata, ed il suo canto è perfetto e di buona scuola; dignitosa nello sceneggiare, nè manca a noi che di udirla in altra Opera". Dicembre 1860: "Nella sera del 3 ebbe luogo al Comunale la beneficiata della Signora Adelaide Borghi-Mamo, la quale oltre il Profeta, cantò il terzo atto dell'Otello, e la Cavatina nel Barbiere di Siviglia. Avemmo così l'opportunità di udire la sua bella, estesa e simpatica voce modulata con sicurezza, colorito, agilità e vaghezza di gorgheggi, secondo il bel metodo del canto italiano. Fu accompagnata dal nostro buon popolo, sempre entusiasta, alla di lei abitazione colla banda musicale del Comune, fra splendide faci, e fra gli evviva de' suoi Concittadini".

Roberto Martorelli