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Emilia Bonini

[?] - notizie 1817 | 1828

Scheda

Soprano, allieva del conservatorio di Milano, aveva debuttato questo stesso anno nella Clemenza di Tito al Teatro del Re, e "sebbene nuova del teatro è graditissima" (La Gazzetta di Bologna 24 gennaio 1817). A Bologna era venuta per cantare nel Mitridate al Comunale, elogiata per "il modo giusto non isforzato del canto", tanto che "la voce di lei che si credeva esile pel nostro teatro che è uno de’ più grandi teatri d’Italia, si è sentita in ogni angolo più rimoto con tanta forza che si distinguevano tutte le parole" (La Gazzetta di Bologna 28 aprile 1817). Ancora nel 1820 a Parma, in un Aureliano in Palmira di Rossini, confermava essere "dotata dalla natura di bella ed estesa voce, cui ella ha saputo unire un ottimo metodo di canto" (La Gazzetta di Bologna 26 giugno 1820) e veniva lodata "per le sue maniere sempre nitide ed espressive egualmente dal ricercato e dal negletto lontane" (La Gazzetta di Bologna 20 aprile 1920). Tornò a Bologna, al Comunale, nella stagione dell’autunno del 1828 (Paganelli, pp. 35, 36): dopo aver saltato l’Assedio di Corinto per indisposizione, cantò la parte della protagonista nella Zelmira, e fece "quella mostra di sé, che conveniva all’alta sua riputazione". E, infatti, "il Popolo Bolognese, che ammirata l’aveva nei primordj della sua carriera, ha potuto ben presto accorgersi di quanto abbia saputo superar se stessa, ed a qual eccellenza, e perfezione sia giunta nella tanto difficile, quanto soave arte del canto da poterne essere considerata, a tutta ragione, maestra" (Teatri Arti e Letteratura 6 novembre 1828).

Testo tratto da 'Un mondo di musica: concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento', a cura di Maria Chiara Mazzi, Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna, 2014.