Salta al contenuto principale Skip to footer content

Antonio Bertoloni

12 Febbraio 1775 - 17 Aprile 1869

Scheda

Nato a Sarzana il 12 febbraio 1775 da Francesco e Griselda Casoni, Antonio Bertoloni viene considerato "il più famoso botanico italiano dell'Ottocento". Avviato nel 1793 agli studi di medicina presso l'Università di Pavia, si dovette trasferire a Genova, dove si laureò nel 1796. Svolse per un breve periodo la professione di medico condotto del suo comune di nascita, finché non decise di ritornare a Genova per occuparsi di botanica, che nel frattempo aveva catalizzato i suoi interessi.

Dal 1815 ottenne la cattedra di Botanica all'Università di Bologna su segnalazione di Gaetano Savi, professore di Botanica a Pisa, e l'anno seguente fu nominato Prefetto dell'Orto Botanico. Passò il resto della sua vita a Bologna, dove praticò la sua incessante attività di studio e di ricerca, allontanandosene solo per brevi viaggi, il più lungo dei quali lo portò a Napoli, o per i soggiorni estivi a Sarzana, luogo al quale, al pari di Genova, restò sempre profondamente legato. Gli anni di Bologna furono ovviamente i più proficui per l’attività scientifica di Bertoloni; raggiunta ormai la tranquillità dal punto di vista economico, si dedicò interamente all’insegnamento, alla ricerca e alla cura dell’Orto Botanico, e poté finalmente impegnarsi a fondo nell’impresa che aveva progettato fin dagli anni di studio a Pavia: la pubblicazione della prima Flora italiana, l’opera per la quale è giustamente famoso, tuttora vanto dell'Università di Bologna. Nell'Istituto botanico di Bologna è conservato l'erbario Hortus siccusfiorae italicae costituito da ben 400 pacchi, su cui è stato fondato il vasto lavoro. All’Erbario dell’Università di Bologna si conserva anche il secondo grande erbario collezionato meticolosamente da Bertoloni: l’Hortus Siccus Exoticus che contiene più di 10000 esemplari di piante provenienti da tutto il mondo e ricco di nuove specie descritte per la prima volta da Antonio Bertoloni stesso.

Filippo Parlatore, autore della seconda Flora italiana, così commentò la sua morte, avvenuta a 94 anni il 17 Aprile 1869: «venendo a poco a poco meno le forze fisiche tantochè si estinse come suol dirsi per mancanza di fiato». Riposa nella Sala delle Catacombe della Certosa di Bologna e nel 1872 il Comune di Bologna gli dedica un ritratto in marmo eseguito da Carlo Monari per il Pantheon dei Bolognesi Illustri del cimitero. L'Università di Bologna gli ha intitolato il proprio orto botanico, fondato nel 1568 da Ulisse Aldrovandi.

Alberto Attorri