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Ferdinando Berti

31 Dicembre 1845 - 2 Settembre 1883

Scheda

«[…] Eletto a membro di questa Comunale Rappresentanza nel 1867, non appena, cioè egli aveva raggiunto l’età legale, fu dalla fiducia de’ suoi concittadini riconfermato sempre in tale officio, e noi siamo testimoni del come egli lo abbia premurosamente ed efficacemente adempiuto. Assessore per lungo tempo delegato alla pubblica Istruzione, egli seppe dare un notevole impulso a questo ramo importantissimo della pubblica Amministrazione, persuaso come egli era, essere l’ignoranza il maggiore inciampo a progredire degli ordini sociali, il principale ostacolo al retto e temperato esercizio della libertà. Fu pure membro assai attivo dell’Amministrazione provinciale, nonché principali istituti di pubblica beneficenza della città e, spinto ognora dal desiderio vivissimo del bene, associò sempre il suo nome a tutto ciò che poteva contribuire al miglioramento della società; promosse e caldeggiò le istituzioni di previdenza e di risparmio, consacrò in particolar modo le sue forze al rinnovamento morale ed economico delle classi lavoratrici, che hanno perduto in lui un amico leale, un sincero benefattore. Nominato deputato nel 1880 dal Consiglio di Sant’Arcangelo, e quest’anno rieletto a tale onorevolissimo ufficio dal primo Collegio di Bologna, aveva già saputo colla sua intelligenza, colla sua infaticabile operosità cattivarsi la stima e la considerazione de’ suoi colleghi della Camera […].» (Commemorazione del sindaco Gaetano Tacconi nella seduta del 26 ottobre 1883).

Laureato all'Università di Bologna nel 1866 con una tesi dal titolo 'Le armonie sociali', ricoprì il ruolo di consigliere comunale dal 1860 al 1872 e assessore dal 1868 al 1872. E' sepolto nella tomba di famiglia posta nel Chiostro Maggiore della Certosa di Bologna. Il luttino stampato nell'occasione della sua morte ridorda come "superati giovanissimo i gradi tutti de' giuridici studi, trovò nè nuovi tempi d'Italia di che far pago l'eletto suo spirito e l'incomparabile sua operosità scrivendo assiduamente della cosa pubblica e adoprandosi negli alti uffici di consigliere e assessore del Comune, di segretario del Consiglio della Provincia, di deputato in tre legislature, di presidente di molti sodalizi operai de' quali con ispeciale ardore propugnò l'incremento e la prosperità. Fu cavaliere e commendatore della Corona d'Italia e mentre da queste onorificenze altre maggiori la patria gliene auspicava, un fiero morbo nel trentesimo ottavo anno di vita, il dì II settembre MDCCCLXXXIII lo toglieva all'amore della famiglia, all'affetto de' concittadini, alle speranze d'Italia".

In collaborazione con il sito Storia amministrativa del Comune di Bologna.