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Maria Adelaide Belluzzi

8 Gennaio 1894 - 16 Novembre 1903

Scheda

Oggi nessuno ricorda più Maria Adelaide Belluzzi, morta il 16 novembre 1903 a soli nove anni. A quel tempo, invece, anche i maggiori giornali cittadini si occuparono di questa straordinaria bambina, così presto “rapita” all’affetto dei suoi genitori. Ma, perché il suo nome era noto? Cosa poteva aver fatto in soli nove anni di vita per essere compianta e rimpianta da tanti? Mariadelaide –nata l’8 gennaio 1894- era una enfant prodige: suonava l’arpa in maniera divina. Aveva sempre amato la musica e, in questa passione, era stata sostenuta dai suoi genitori, Amelia e Giuseppe. Aveva dimostrato tale talento che, a soli sette anni, era stata iscritta al secondo anno del liceo musicale cittadino. La fama delle sue capacità interpretative si andava diffondendo, tanto che aveva già suonato in pubblico e non solo durante intime feste in famiglia. Si ricordano una sua esibizione per un concerto di beneficenza organizzato dal liceo che frequentava (aveva eseguito uno studio melodico di Alphonse Hasselman) e un’altra performance presso il Circolo degli Scacchi bolognese. Per aver suonato “The Tear” di John Thomas in occasione dell’onomastico del padre aveva anche ricevuto una bella recensione sul giornale “L’Arpa”. Chissà quale sarebbe stata la sua carriera se solo la morte non avesse così prematuramente spento questo suo talento. La bambina se ne andò in una sola notte, forse per una polmonite che oggi sarebbe curabile con gli antibiotici, ma che allora non perdonava.

Di lei ci resta una fotografia che ne testimonia l’aspetto fisico (biondi e ricci i capelli, azzurri gli occhi, bianchissima la pelle) e la grande passione (è ritratta mentre accarezza le corde di un’arpa che la sovrasta di poco). Possiamo solo immaginare come doveva averla emozionata indossare l’abito elegante e le calzare le scarpette col tacco che sfoggiò per l’occasione! Il padre di Maria Adelaide, il dott. Giuseppe Belluzzi, aveva una farmacia in via Repubblicana (l’odierna via Augusto Righi) ed era assai conosciuto e benvoluto a Bologna. Le esequie furono imponenti e un’immensa folla vi partecipò. Se ne pubblicò una cronaca nel libretto commemorativo: “Alla cara memoria / di / Mariadelaide Belluzzi / i genitori / Amelia e Giuseppe”, stampato dalla tipografia Garagnani. Domenico Ricci, uno dei suoi maestri, scrisse: “…Iddio ti assunse / dopo la bella prova di quaggiù / al concerto degli angeli nel cielo”. Riposa in un semplice pozzetto collocato nella Galleria degli Angeli della Certosa di Bologna.

Daniela Schiavina

In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna