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Officina del Gas

Di rilevanza storica

Schede

La prima officina del gas a Bologna venne costruita nel 1846 fuori porta S. Donato. L'appalto per la gestione del servizio risultò affidato a due banchieri inglesi. Il prodotto veniva ottenuto attraverso la distillazione del carbon fossile per poi essere distribuito tramite una rete di tubature sotterranee.

Il 17 aprile 1862 il Consiglio comunale affidò l'appalto alla Compagnia Ginevrina dell'Industria del Gas. In questa fase il sistema di illuminazione venne progressivamente esteso a tutta l'area della città dentro il perimetro delle mura. Si rese pertanto necessario costruire una nuova officina, nel 1863, su un'area di 14670 mq tra le porte S. Donato e Mascarella. Il 3 maggio del 1900 il servizio venne municipalizzato: cominciò così la prima esperienza di gestione in Italia di questa attività. La scelta fu dettata da criteri aziendali di efficienza e di economicità derivati da un servizio in via di espansione. Tra il 1904 ed il 1912 lo stabilimento venne ampliato con aggiornamenti tecnologici continui fino ad arrivare alle dimensioni dell'attuale struttura industriale.

L'Azienda del Gas era una vera e propria officina di trasformazione, essendo la gassificazione del carbone un complesso procedimento chimico assimilabile ad una raffineria petrolifera. Partendo dal carbone, che arrivava per ferrovia e veniva scaricato direttamente sulla banchina che si trovava immediatamente sotto il lato est del Ponte di Galliera, si otteneva come prodotto principale il "gas di città", ma anche altri numerosi composti chimici (benzolo, trementina, catrame, naftalina e ammoniaca) oltre al più noto e diffuso "carbon coke". Questi interventi introdussero novità che riguardavano l'organizzazione del lavoro, che prevedeva la presenza di 280 operai.

Il lavoro all'Officina del Gas era duro e pericoloso; le garanzie di sicurezza scarse, il rischio sanitario decisamente elevato. In questo periodo venne ammortizzata la spesa complessiva del riscatto dell'officina che fu di lire 6.720.260, si fecero anche investimenti di capitale e si versarono al Comune utili netti per un ammontare complessivo di lire 1.179.947.