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Le quattro torri di Bologna

Le quattro torri di Bologna

1917 - 1919
Fabio Fabbi

Schede

L’opera rappresenta la zona di Piazza Ravegnana a seguito degli sventramenti del terzo lotto di via Rizzoli, decisi dal Piano Regolatore del 1889. Da sinistra, sullo sfondo, si nota il quattrocentesco Palazzo degli Strazzaroli, le Due Torri e la cupola della Chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano, la cui facciata rimane coperta da Casa Figallo.

In primo piano l’artista rappresenta le torri Artenisi e Riccadonna, due delle tre torri medievali ricomparse dopo l’allargamento. Non compare la torre Guidozagni, abbattuta nell’aprile 1917, quindi è da ipotizzare una datazione post aprile 1917 e ante 1919. Dell’opera esistono altre due versioni documentate, entrambe di dimensioni inferiori: l’olio su cartone che si conserva presso la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (32,5 x 47 cm) e una seconda versione, ancora più piccola, di una collezione privata bolognese (30 x 40 cm). Fabbi si unì alle voci di intellettuali, come D’Annunzio e Carducci, enti culturali, come il Comitato per Bologna Storica e Artistica oppure la Società Francesco Francia, che cercarono, invano, di impedirne la distruzione. Tra i tanti articoli di denuncia è da riportare quello comparso nell’Avvenire d’Italia il 24 maggio 1917 firmato dagli artisti bolognesi, tra cui Fabio Fabbi, che inviarono una raccolta firme al Ministero dell’Istruzione dichiarando «che l’allargamento della via Rizzoli e la costruzione del designato Palazzo della Provincia possono avere effetto senza pregiudizio delle torri in questione».

Dal punto di vista stilistico si nota uno scarto tra le architetture, riportate in modo didascalico e preciso, e viceversa il tratteggio veloce e quasi abbozzato usato nella raffigurazione dei passanti ma anche nell’impasto denso e dinamico delle nuvole, che ridonano alla zona una visione idealizzata. L’opera si distacca da altri suoi soggetti cittadini come Via Orefici,Il Nettuno, Piazza Maggiore straordinarie prese dirette del quotidiano per restituire, viceversa, una lucida e pensata fonte storica della cronaca di Bologna, che presto sarebbe diventata storia.

Altri si misurarono con la descrizione nostalgica delle torri di Piazza Ravegnana, come Alessandro Scorzoni (Le torri Artenisi e Riccadonna prima della demolizione, 1919, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna) e Flavio Bertelli (La demolizione delle torri, 1918, coll. priv.). L’invenzione nel proporre un pendant con Le Due Torri costituisce un elemento di forte interesse e unicità. Il messaggio di appartenenza civica contenuto ne Le quattro Torri è rafforzato dall’indagine storica condotta ne Le due Torri contribuendo ad amplificarne i valori. A maggio 2024 il Comune di Bologna e l’Archivio Fabio Fabbi gli dedicano il Giardino Fabio Fabbi.

Francesca Sinigaglia

ottobre 2024

Bibliografia:A. Masetti Zannini, La questione delle Torri Riccadonna, Artenisi e Guidozagni, Bologna 1918. Fabio Fabbi (1861-1945). Il viaggio dell’anima, (a cura di) E. Battistini, F. Sinigaglia, Bologna 2021. F. Sinigaglia, Quo vadis, Fabio Fabbi? Il taccuino di Varsavia del 1899 in «Strenna Storica Bolognese», vol. 71, Ed. Patron, Bologna 2021.