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Movimento Italia libera

1923 - 1925

Schede

Tra l’estate del 1923 e l’inizio del 1924 - ma il fenomeno assunse consistenza rilevante solo dopo il delitto Matteotti - in numerose città italiane si costituirono gruppi d’ex combattenti con il proposito di opporsi alla dittatura fascista.
I promotori erano quasi tutti interventisti democratici, se non ex fascisti contrari all’involuzione reazionaria di Mussolini. Di qui la necessità di combattere il regime dittatoriale, pur senza avvicinarsi ai partiti della sinistra.
I principali esponenti del Movimento Italia libera erano militanti del PRI e dell’area laica e democratica. Il primo gruppo sorse a Roma per iniziativa della medaglia d’oro Raffaele Rossetti e di Randolfo Pacciardi. In Emilia fu promosso da Guido Bergamo e dal fratello Mario e Cino Macrelli.
Molto consistente quello di Firenze. Aveva carattere segreto e gli aderenti si erano assunti l’impegno di «rivendicare in qualunque occasione, a costo di qualsiasi sacrificio, la propria dignità e la responsabilità di libero cittadino, e di contribuire con tutte le forze alla restituzione di un regime di libertà e di giustizia per tutto il paese».
Il gruppo fiorentino rivendicò lo scioglimento della MVSN; libere elezioni politiche ed amministrative; il ripristino della libertà di stampa; l’indipendenza della magistratura e il rispetto della libertà di riunione e associazione. Tra gli altri, vi aderirono Carlo Rosselli, Ernesto Rossi e Piero Jahier*. Il giornale fiorentino “Non mollare” era l’organo ufficiale.
In occasione delle manifestazioni ufficiali che si tennero in Italia il 4.11.1924, per celebrare la Vittoria, i membri dell’Italia libera fecero opera d’aperta contestazione.
A Bologna il movimento fu costituito da ex combattenti iscritti al PRI e da militanti socialisti. Da un rapporto del prefetto al ministero dell’Interno, in data 16.7.1924, risulta che gli aderenti erano «quasi duecento tra studenti ed ex combattenti» (ASB, GP, 1924, b. 1.405, cat.7, fa.1, “Situazione ordine pubblico”).
Il circolo bolognese era intestato a Cesare Tugnoli, un alpino andato volontario in guerra e caduto nel 1915 a Malga Zures. Da un rapporto in data 21.11.1924 risulta che gli iscritti erano circa 100 e altrettanti i simpatizzanti.
Aderivano al PRI Mario Bergamo, Giovanni Bordoni, Dante Calabri, Adriano e Francesco Colombo, Giovanni Ghiselli detto Giannino, Mario Protti, Armando Quadri, Andrea Stignani e Domenico Ventura. Giuseppe Paolo Ventura e Riccardo Pedrazzi aderivano al PSI e Ugo Lenzi al PSUI. Jonio Zuffi  aderì anni dopo al PSI.
Il circolo bolognese fu sciolto dal prefetto il 7.5.1925. La maggior parte degli aderenti passarono a Giustizia e libertà. [O]