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Monumento Cattani

1897

Schede

Il monumento in marmo occupa una intera arcata della Sala San Paolo, posta specularmente davanti all'unico ingresso del grande ambiente coperto. Entro una nicchia dal fondo di marmo grigio si staglia la rappresentazione del dolore di Maria posta i piedi del figlio Gesù Cristo crocefisso. Completata nel 1897 si qualifica come la prima esecuzione di ampio respiro dell'artista. Al momento dell'inaugurazione Rizzoli aveva 26 anni, una data piuttosto precoce per riuscire ad eccedere a committenze così impegnative. Segno dell'apprezzamento delle sue capacità, anche in una fase della carriera di uno scultore che si può ritenere acerba. In una foto che ritrae Rizzoli nel proprio studio compare il modello per il Cristo della famiglia Cattani.

Nel 1897 in occasione della commemorazione dei defunti, l'opera viene così descritta in un articolo di giornale: "Pasquale Rizzoli ha con lungo studio e pazienti cure scolpito per la famiglia dei marchesi Cattani. Da una base di massi si eleva la Croce alla quale è infisso il figlio di Maria, morto per la redenzione degli uomini. Il capo reclinato a destra poggia e par s'affondi sul petto, il corpo esile e scarno, ma non distrutto come quello di certi Cristi che mettono raccapriccio, porta le stimmate del martirio; e ai piedi della croce seduta sui massi sta l'Addolorata le palme sulle ginocchia e il capo volto al cielo ov'è il figliuol di Dio, che è il figliuol suo. Al dolore stanco, alla calma che 'le appar diffusa in tutta la persona' e nella 'fronte che con Dio ragiona' la figura del Rizzoli sembra ispirata a quella fiducia in Dio che suggerì a Lorenzo Bartolini una magnifica statua e a Beppe Giusti un bel sonetto. Il Cristo del Rizzoli è in marmo, ma non può sfuggire al confronto con quella poderosa opera d'arte che è il Cristo del Barberi sorgente alto e maestoso nel magnifico bronzo del monumento Cavazza ed egli ha cercato di differenziarsi da lui non solo nella materia, ma nell'attaccatura del Cristo alla croce, nell'atteggiamento del volto e del corpo studiato anche anatomicamente con cura. Ma non rifaremo qui i confronti del pubblico: diremo soltanto che il lavoro del giovine scultore ha incontrato favore, e non ne è indegno. Non mancano i difetti: quei massi, posti al luogo del basamento prima progettato, non piacciono a tutti, la figura di donna appare un po' rigida, ma il monumento rivela nel complesso studio e pregi di modellatura che spiccano più specialmente nel Cristo, oggetto di grande amore per l'artista. Il quale ha fatto con quest'opera un notevole passo e dato prove di molta coscienza. Il gruppo è cinto sul davanti da una canelletto in ferro battuto, bene eseguito dai Bettini del Sasso".