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Monumento a Umberto I

1909

Schede

Giuseppe Romagnoli è lo scultore bolognese che ha vissuto una delle esperienze più straordinarie tra gli artisti locali di primo novecento. Nato nel 1872, compie la sua prima formazione nel Collegio artistico Venturoli, poi affiancata da quella nell'Accademia di Belle Arti: una doppia educazione che gli consente di operare al fianco dei migliori artisti locali, e di far parte dal 1898 dell'Aemilia Ars. A partire dal suo trasferimento a Roma nel 1900 (dove vi muore nel 1966), prende il via una serie ininterrotta di successi nazionali ed internazionali, che però non lo distolsero dal mantenere i rapporti con la città natale.

Per questo motivo a lui venne richiesta l'esecuzione del monumento felsineo al re Umberto I°, assassinato il 29 luglio 1900. Il Municipio scelse una collocazione prestigiosa, sulla facciata del Palazzo Comunale o d'Accursio, alla sinistra dell'ingresso. Per fare posto alla nuova memoria venne tolta quella dedicata ai caduti di Legnano, spostata sotto il portico di Palazzo d'Accursio. Ai lati della lapide celebrativa - sormontata da un'aquila ad ali spiegate con lo stemma sabaudo - Romagnoli collocò due grandi gruppi bronzei rappresentanti l’Amor patrio ed il Valore militare. L'inaugurazione avvenne il 12 giugno 1909, nel cinquantenario della fine del governo pontificio a Bologna, alla presenza delle maggiori autorità locali, alla cui testa vi era il Sindaco Giuseppe Tanari. L'epigrafe era stata dettata da Luigi Rocchi e recitava: Perchè pur dal sangue atrocemente sparso di Umberto I germogliasse opera di carità, il Consiglio del Comune nell'adunanza del XXVI novembre MCM, detestando l'inesplicabile delitto, volle nel nome del Re pietoso ai miseri duplicata la somma che per uno spedale de' fanciulli poveri avea deliberata nelle nozze d'argento regali, e decretò che nella fronte del palazzo fosse perpetuato il ricordo dell'esultanza con la quale Bologna accolse le Maestà d'Umberto e di Margherita nell'inizio del loro regno e quando fecero più solenne colla presenza nel MDCCCLXXXVIII le onoranze al Padre della Patria l'VIII centenario dell'Università e l'Esposizione Emiliana e l'inaugurazione nel MDCCCXCVI dell'Istituto Francesco Rizzoli, del Monumento a M. Minghetti. Dedicata il XII giugno MCMIX, cinquantesimo anniversario della libertà bolognese. Il Resto del Carlino il giorno successivo diede un ampio resoconto dell'evento, segnalando come "cessati gli applausi ai fanciulli, altri echeggiavano quando al suono della marcia reale cade la tela ricoprente la lapide ad Umberto I" mentre "le bandiere s’inchinano e la folla ammira il vigore delle figure in bronzo che ornano la lapide e la linea fortemente sentita di queste."

Nel febbraio 1943 venne deliberato di riutilizzare il bronzo di diversi monumenti rifondendoli per fini bellici: tra questi anche il Monumento a Umberto I. Furono fatte diverse ipotesi su come lasciare traccia pubblica di questa memoria ma con l'avvento della Repubblica Sociale la sorte ne fu tragicamente segnata. In sfregio alla casa regnante, dopo il settembre 1943 fu ordinata dal regime fascista la distruzione o sostituzione di tutte le loro memorie pubbliche. Difatti l'ordinanza della Prefettura del 21 dicembre disponeva "che tutte le intestazioni, indicazioni o insegne, comunque riferentisi alla ex Casa Regnante o ai suoi componenti dovranno essere eliminate o sostituite con altre di indole repubblicana." Andarono perdute la lapide e l'aquila, mentre si salvarono i due enormi gruppi in bronzo che, dopo varie vicissitudini, diventarono patrimonio della Galleria d'Arte Moderna, poi custodite nell'Accademia di Belle Arti. Il 28 febbraio 2019 si è conclusa la storia del monumento con la ricollocazione dei due bronzi nella posizione originaria. Grazie al mecenatismo di Francesco Amante, seguendo una proposta di Mauro Felicori, è stato possibile riportare al suo posto questa importante memoria di storia ed arte. L'intervento è il risultato del restauro dei due bronzi e della ricostruzione delle parti perdute. La cerimonia di inaugurazione è stata presieduta dal Sindaco Virginio Merola.