Monumento a Guglielmo Oberdan

Monumento a Guglielmo Oberdan

1921

Scheda

La realizzazione di una memoria dedicata a Guglielmo Oberdan per la città di Forlimpopoli è l'ultima opera nota realizzata dallo scultore Tullo Golfarelli (1852 - 1928) L’esistenza, attestata, nella città artusiana di un circolo intitolato a Oberdan; la presenza massiccia della componente repubblicana nella compagine politica e amministrativa locale; l’adesione dei repubblicani a favore della campagna ‘interventista’ in nome di quell’ideale mazziniano di un’Italia “una, repubblicana, indipendente”; forse anche l’esito del primo conflitto mondiale, favorevole all’Italia che vede finalmente realizzarsi l’annessione di Trento e di Trieste al territorio nazionale: tutte queste circostanze consentono di formulare l’ipotesi che lentamente maturi nel contesto cittadino forlimpopolese la volontà di restituire dignità e memoria al giovane martire irredentista e che, all’uopo, si costituisca – qui come in altre città, in circostanze analoghe – un Comitato esecutivo che promuova il progetto, individui l’artista cui affidare l’incarico, si preoccupi di reperire i fondi necessari per la messa in opera del monumento e che, non ultimo, si faccia garante del buon esito dell’operazione. Animato dalla piena comunanza degli ideali patriottici e dalla volontà di celebrare il gesto del supremo sacrificio compiuto da Oberdan, nel 1920 il Comitato forlimpopolese si fa promotore del progetto richiedendo a questo scopo il concorso dell’Amministrazione comunale. La Giunta, cui perviene in prima battuta la richiesta, non esita a raccomandare al Consiglio il pieno accoglimento della domanda riconoscendo che «specialmente ora è dovere degli Italiani di onorare in tutti i modi la gloriosa memoria del martire triestino» (Bartoli 2011). Nella seduta del 15 Agosto 1920 Eusebio Tellarini, presidente del Consiglio comunale, ragguaglia l’assemblea in merito alla richiesta di collocare il monumento «nel piazzale posto davanti ai locali della Regia Scuola Normale», da pochi anni trasferita nell’ex complesso conventuale delle Suore Agostiniane lungo la via Saffi. Il progetto che prevede una spesa complessiva di lire 8.000, viene affidato, come nelle intenzioni del Comitato, a Tullo Golfarelli; e questi realizza, in breve tempo, la memoria di Oberdan: un busto in bronzo da collocarsi su di un alto basamento in marmo.

Una prima inaugurazione viene fissata per il 28 agosto 1921. Ma la manifestazione, iniziata sotto i migliori auspici, ha in realtà un risvolto inatteso e, soprattutto, un esito drammatico: difatti la cerimonia viene interrotta a causa di violenti scontri sorti fra repubblicani e socialisti al termine dei quali si contano addirittura tre morti e numerosi feriti. La stampa, non solo locale, darà ampia eco ai fatti di Forlimpopoli. Dopo queste luttuose vicende, poco più di un anno dopo si decide di provvedere a una nuova inaugurazione: all’inizio del mese di settembre sulle pagine de “Il Popolano” e de “Il Pensiero Romagnolo” compaiono i programmi della manifestazione fissata per il 24 settembre 1922 (alla ‘vigilia’ della marcia su Roma). Nel pomeriggio, dopo il banchetto offerto agli onorevoli Ubaldo Comandini, Cino Macrelli, Ulderico Mazzolani e alle altre personalità del partito, e il ricevimento delle Avanguardie, delle squadre ciclistiche e delle fanfare, si dà avvio alla cerimonia ufficiale: un lungo corteo sfila dalla piazza principale per le vie del centro fino a raggiungere il nuovo monumento; la solennità del momento è enfatizzata dal discorso dell’onorevole Comandini. La memoria a Oberdan viene corredata, nel basamento, di una solenne epigrafe dettata da Rodolfo Viti, matematico ed educatore bolognese; vi si legge: «O Guglielmo Oberdan / col tuo santo martirio / annientasti i tiranni di fuori / compisti l’unità della Patria / disperdi ora i vigliacchi di dentro / e sorga alla libertà e al lavoro / l’Italia del popolo / quella del tuo sogno e del tuo maestro / Mazzini / I Repubblicani».

Silvia Bartoli

Testo tratto da: Silvia Bartoli, Paolo Zanfini, Tullo Golfarelli (1852 - 1928), Minerva Edizioni, 2016. Fonti: BMRBo, Album Golfarelli.

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