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Claudio Montevecchi detto/a Ido

23 aprile 1901 - [?]

Scheda

Claudio Montevecchi, «Ido», da Redemisto e Lucia Guidi; nato il 23 aprile 1901 a Imola; ivi residente nel 1943. Diploma di istituto tecnico-industriale. Insegnante.
Prestò servizio militare a Cagliari nel 1922. Richiamato alle armi nel 1939 prestò servizio militare per alcuni mesi a Fiume. A 15 anni, nel 1916, aderì alla FGSI collaborando a "La Scolta" organo dei giovani socialisti imolesi.
Antinterventista, durante la 1a guerra mondiale, partecipò ad azioni di disturbo, innalzando bandiere rosse in diverse zone della città, per sollecitare la popolazione a prendere posizione contro la guerra.
Per questa sua attività fu trattenuto in camera di sicurezza per un giorno e una notte. Il 4 novembre 1920 insieme con altri compagni imolesi partecipò alla difesa della CCdL di Bologna contro l'assalto degli squadristi.
Prelevato dalla polizia, fu tradotto nel carcere di San Giovanni in Monte (Bologna) per accertamenti. Venne liberato insieme con i compagni per l'intervento di politici e sindacalisti.
Nel 1921 aderì al PCI.
Nel 1938, nominato responsabile del centro diffusione della stampa clandestina del PCI, riuscì con l'aiuto di validi collaboratori a organizzare un'efficiente rete distributiva il cui centro fu il negozio della moglie Laura Pirazzoli.
Entrato nel movimento partigiano, continuò a occuparsi della diffusione della stampa clandestina.

Dopo l’8 settembre 1943 insieme con il gruppo dirigente del PCI imolese si rese conto che la stampa nazionale era insufficiente per sollecitare l'adesione della popolazione al movimento resistenziale.
Occorreva una stampa locale «che parlasse direttamente ai nostri lavoratori, alle nostre donne dei loro problemi, delle loro necessità più impellenti».
Bisognava informare la popolazione: «occorreva far conoscere a tutti cosa volevano quei giovani che andavano sui monti ad affrontare sacrifici e disagi».
Nel dicembre 1943 il negozio della moglie fu sede di incontro tra lui, Aldo Cucchi, Antonio Meluschi nel corso del quale si definì la struttura redazionale e organizzativa del quindicinale "La Comune" il cui primo numero dattiloscritto apparve l'1 gennaio 1944. Mantenne la direzione del periodico fino al 24 maggio 1944 quando, ricercato dalla polizia fascista, dovette allontanarsi dalla città.
Rientrato a Imola nell'ottobre 1944, venne nascosto in una soffitta. Qui, da bravo radiotecnico, mise in funzione una radio galena che gli permise di captare le stazioni alleate.
I bollettini di guerra da lui scritti a mano, venivano recapitati dalle staffette tra cui anche il figlio Ferruccio, al centro di redazione per la trascrizione.
Riconosciuto partigiano nel dist imolese della 7a brigata GAP Gianni Garibaldi dall'11 ottobre 1943 al 14 aprile 1945. [AQ-B] Testimonianza in RB2.Intervento in: Imola Medaglia d'oro.