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Luigi Montanari

3 marzo 1876 - [?]

Scheda

Luigi Montanari, da Pietro e Albina Zarri; nato il 3 marzo 1876 ad Argenta (FE). Nel 1943 residente a Molinella. Mezzadro e coltivatore diretto. Iscritto al PSI dal 1902.
All'inizio del secolo, quando la sua famiglia abitava a Baricella dove conduceva un fondo a mezzadria, organizzò le prime leghe dei mezzadri del Bolognese. Per questa sua attività, nel 1904 la famiglia fu sfrattata ed emigrò a Molinella.
Qui, in accordo con Giuseppe Massarenti, organizzò il sindacato mezzadri e lo diresse per un decennio. Fu lui, con altri tra i quali Germano Pondrelli, a impostare le linee della grande lotta agraria che si protrasse dal gennaio all'ottobre 1914, basata sull'alleanza tra braccianti e mezzadri e che si concluse il 5 ottobre 14 con l'eccidio di Guarda (Molinella).
Mentre a Molinella si scatenava una grande reazione antioperaia, con l'arresto di centinaia di braccianti, coloni, dirigenti sindacali e amministratori comunali, si rifugiò nella Repubblica di San Marino con Massarenti, dove restò sino alla fine della guerra. La sua famiglia fu sfrattata, - come altre che si erano distinte durante l'agitazione agraria - e si trasferì a Budrio.
Nel 1919, con l'amnistia generale, potè rientrare in famiglia e nel 1920 fu eletto al consiglio comunale di Budrio e nominato assessore. Il 4 agosto 1922, quando il sindaco Aldo Grandini fu bandito dai fascisti e dovette abbandonare Budrio, prese il suo posto. Nonostante le violenze fasciste mantenne la carica sino al 5 gennaio 1923, quando il prefetto sciolse tutti i consigli comunali e furono indette nuove elezioni.
Lo stesso anno la sua famiglia ebbe l'escomio e fu costretta a lasciare il fondo per la terza volta in vent'anni. Anche questa volta, come le precedenti, lo sfratto era motivato da ragioni politiche. Si trasferì nuovamente a Molinella, pur conservando la presidenza della cooperativa agricola di Maddalena (Budrio). Poi dovette abbandonare anche questa carica, quando i fascisti gli imposero di sciogliere coattivamente la cooperativa.
Durante la dittatura fascista mantenne sempre i contatti con i socialisti molinellesi e in particolare con Giuseppe Bentivogli. Anche se molto vecchio, collaborò attivamente con i partigiani della 5a brigata Bonvicini Matteotti nei venti mesi della lotta di liberazione. [O]