Salta al contenuto principale Skip to footer content

Moline delle

Via delle Moline

Strada

Schede

Da via delle Belle Arti a via Augusto Righi.
Prima documentazione dell'odonimo: 1692 (Via delle Moline).


Il riferimento di questo odonimo ai mulini azionati ad acqua dal vicino Canale di Reno (che nel tratto parallelo a via Capo di Lucca prende il nome di Canale delle Moline) è evidente.


Va precisato che fino alla prima metà del XVII secolo per Moline si intendevano genericamente le vie che seguivano il corso del Canale delle Moline fino ad arrivare alle mura della città, ovvero, in sostanza, le attuali vie Alessandrini e Capo di Lucca.

Nello stesso periodo, la nostra via delle Moline era conosciuta come via delle Caneve, via delle Cantine, ed anche come via delle Stadiere.

Nel corso del XVII secolo si cominciò a separare la nostra via in due tratti: il primo tratto dall'angolo con via del Borgo di San Pietro a quello con via Capo di Lucca era indicato nella cartografia di quel tempo come via delle Moline, mentre il tratto rimanente da via delle Belle Arti all'angolo con via del Borgo di San Pietro era indicato come Le Tuate.

Le lapidette della riforma napoleonica del 1801 consacrarono i due tratti: Tuate da via delle Belle Arti (allora Borgo della Paglia) all'angolo con via del Borgo di San Pietro, e Moline per il tratto rimanente.
La riforma toponomastica del 1873-78 riunì i due tratti sotto il nome di via delle Moline, facendo scomparire per sempre l’odonimo Tuate.

Per l'origine dell'odonimo Moline non c'è nulla da aggiungere a quanto già scritto.

Via delle Stadiere trova la sua spiegazione nel fatto che qui si pagava il dazio sulle farine in base al peso (la stadera è una bilancia ad un solo piatto usato comunemente fino a pochi anni fa dai negozianti, prima dell'avvento delle bilance moderne e degli obblighi di legge).

Caneva è variante di cànova (la pronuncia è sdrucciola), dal latino tardo canaba e ha il significato di cantina, deposito e anche magazzino per il deposito del grano o di altri viveri (Garzanti Linguistica).

Tuata deriva dal latino medievale tubata e sembra che a Bologna avesse un significato più generico di magazzino indipendentemente dalla sua dimensione o localizzazione. Per cui troviamo tuate nei sottotetti o come cantine, tuate grandi che contengono torri, o tuate piccole contenute in stanze o tuate intese come celle vinarie, per cui le nostre Tuate sembrano sinonimo di Caneve e quindi di Cantine.

Tutti questi odonimi sono coerenti con la presenza nelle vicinanze del dazio delle farine. Le cantine o magazzini evidentemente servivano per lo stoccaggio dei prodotti della molitura, mentre le stadiere degli uffici del dazio servivano per la pesatura delle farine.

link al sito Origine di Bologna