Salta al contenuto principale Skip to footer content

Modelli per monete della Repubblica di San Marino

1973 | 1974

Schede

Luciano Minguzzi (1911 - 2004) fu chiamato più volte nella realizzazione di modelli per monete e medaglie. Sicuramente l'impegno più prestigioso fu quello dedicato alla monetazione divisionale 1974 della Repubblica di San Marino, nazione che dall'anno precedente aveva ripreso una propria produzione numismatica dopo la sospensione avvenuta nel 1939.

Rispetto all'edizione precedente l'esecuzione dei modelli non fu chiesta a due autori diversi ma al solo Minguzzi, offrendogli la possibilità di realizzare una collezione dallo stile più omogeneo. La trasposizione nel formato della moneta fu affidata a Piero Monassi, infatti la sua firma compare nei tondelli insieme a Minguzzi. Caratterizzate dalla semplicità compositiva, furono volute lontane da ogni retorica e comprensibili da chiunque, pur nel piccolo formato. La serie è composta da un identico recto e da otto differenti soggetti nel verso ritraenti animali. Nella lato principale sono riprodotte le tre torri di San Marino sormontate da altrettante penne, il tutto contornato dalla legenda 'Repubblica di San Marino 1974'. Minguzzi descrive le torri sopra colli resi con linee fortemente verticali per dare l'impressione della loro sicurezza e inespugnabilità. I tondelli per le 1, 2, 5 e 10 lire sono in Italma (Italiano Alluminio Magnesio), lega metallica di alluminio magnesio e manganese utilizzata dalla Repubblica italiana a partire dal 1946. Le 20 lire sono in Bronzital (rame e alluminio); le 50 e 100 lire in Acmonital (Acciaio Monetario Italiano), lega di ferro, cromo e nichel. Infine le 500 lire sono in argento del peso di 11 grammi e dal diametro di 29 mm. Luciano Minguzzi scelse per ogni moneta un animale che rappresentasse i caratteri peculiari della Repubblica. La formica per la moneta da 1 lira è simbolo della previdenza che caratterizza da secoli i cittadini sanmarinesi nel mantenere l'autonomia e la libertà. Nelle due lire la coccinella allude alla fortuna che supporta le grandi imprese; mentre il riccio delle 5 lire è chiuso nella posizione di difesa come metafora della propensione a lottare per la propria libertà. Nelle 10 lire compare l'ape, emblema della ricchezza che deriva dall'operosità, ed in particolare Minguzzi ha qui voluto alludere ai frutti della pace, dedicando così il tondello alla F.A.O (Food and Agricolture Organization dell'ONU). Le 20 lire sono ornate dal gambero per alludere al mare poco distante dalla repubblica e all'origine del santo fondatore, proveniente dall'isola di Arbe. Il classico gallo di Minguzzi compare nelle 50 lire: pieno di forza richiama la volontà di voler preservare la propria autonomia ed il proprio destino. Una capra ispida e selvaggia campeggia nelle 100 lire in ricordo del monte roccioso del Titano. La moneta argentea delle 500 lire vede la presenza di due colombi sul nido, quale metafora della Famiglia Repubblicana, garanzia di vita e continuità.

I tondi in bronzo qui presentati sono parte della serie completa comparsa sul mercato collezionistico nell'Asta Gregory's n. 22 del 2018. Si tratta delle fusioni derivanti dai modelli in gesso utilizzati per l'esecuzione delle monete. Insieme agli otto esemplari era presente anche un nono pezzo, non appartenente alla medesima serie ma modello per le 500 lire commemorative in argento del 1975, caratterizzato dalla figura di San Marino in posizione chinata mentre scolpisce un capitello, ed una colomba in volo sulla destra. Tutti e nove i pezzi sono firmati e siglati e mancano di qualunque numerazione relativa alla tiratura di più esemplari. Da questa serie in collezione privata sono pervenuti quattro tondi del diamentro di 25/26 centimetri: la formica, il gambero, la capra e le colombe. Nel libretto informativo contenuto nel cofanetto che conserva la serie monetale si nota che per la loro riproduzione sono stati utilizzati proprio i modelli, caratterizzati da un fondo più mosso e vibrante rispetto ai fondi lisci delle monete vere e proprie. Si notano però discrepanze sui valori legati ai soggetti: a titolo di esempio alla capra sono dedicate le 100 lire, mentre nel modello in bronzo la dicitura è relativa alle due lire. Osservando meglio le immagini sono visibili alcuni ritocchi nelle fotografie per sostituirne il valore, che compaiono nelle 10, 20 e 100 lire. Nella foto delle 10 lire anche la scritta F.A.O. appare riportata successivamente con ritocchi a mano. Nel 1979 Luciano Minguzzi venne nuovamente chiamato dalla Repubblica di San Marino per realizzare le monete in oro del valore di 1, 2 e 5 scudi, tutte dedicate al tema della Pace.

Lo scultore realizzò tra gli anni '60 e '80 del XX secolo diverse medaglie, dimostrandosi capace di gestire non solo il grande formato ma anche le piccole o piccolissime dimensioni. Tra le numerose opere ricordiamo la medaglia per il 30° anniversario della Liberazione di Bologna (1975) commissionata dal Comune, il quale certamente avrà pensato a Minguzzi, in quanto attivo nelle lotte antifasciste ed autore delle due grandi statue ritraenti due partigiani, ora collocate a Porta Lame. Di maggiore diffusione è la serie delle quattro stagioni, realizzata nel 1968 per la ditta Brivio.

Roberto Martorelli