Memoria sepolcrale di Àbramo Jaghel da Fano; poi lapide commemorativa di Simone Tassi

Memoria sepolcrale di Àbramo Jaghel da Fano; poi lapide commemorativa di Simone Tassi

lapide 1508 e 1660

Scheda

TRADUZIONE DELL'EPIGRAFE EBRAICA

(da L. Pavanello, "La rassegna mensile di Israel", 1965): 

Con voce amara io risponderò a chiunque si rivolgerà a me. Enumererò le virtù di quest'uomo, incise sul marmo. Guardate, un uomo integro sta eccelso come insegna, come vessillo a tutti i popoli, per far del bene e per procurare tesoro. Un nobile del popolo e molto noto, il cui profumo è migliore di qualsiasi aroma. Una corona di gloria gli è stata posta ed Abramo ne gioisce. Pietra pregevole sul capo dello stimato e magnifico Signor Abramo Yaghel da Fano, il suo riposo sia nell'Eden, figlio del signor Yizchak, di venerata memoria, il quale si raccolse alla sua gente, il 24 del mese di Tammuzh, dell'anno 5268 [=1508 A.D.]


TRASCRIZIONE DELL'EPIGRAFE LATINA

D(eo). O(ptimo). M(aximo)./ UT CAROLO DE TASSIS / ET ANNAE LYNDER CONIUGIBUS / GENITORIBUS HIC CONSEPULTIS PARENTARET / UT ANNAE CATHARINAE SORORI / HIC MONIALI ET CAMERARIAE OBSEQUERETUR / UT PROPRIAE PIETATIS INDULGERET FERVORI / UT PRAETEREA HUIUS URBIS ET PATRIAE / IN QUA EIUS AEMILIA / NON OBSCURI IAMPRIDEM APUD BELGAS NOMINIS / DUCENTUM AB HINC ANNOS ET ULTRA / SUOS CONSTITUIT POENATES / SATISFACERET AMORI / ARAM HANC MAIOREM ANNEXUM FORNICEM / AC ORNAMENTA / ADAUXIT AERE PROPRIO ILLUSTRAVIT / SIMON DE TASSIS / MDCLX


TRADUZIONE DELL'EPIGRAFE LATINA

A Dio ottimo massimo. Per celebrare degnamente i coniugi Carlo Tassi e Anna Lynder, suoi genitori qui sepolti, per compiacere la sorella Anna Caterina, qui monaca e cameraria per seguire il fervore della propria devozione, inoltre per dimostrare l'amore per questa città e patria, in cui la sua famiglia, da lungo tempo di non oscuro nome fra i Belgi, da duecento anni e più ha preso dimora, Simone Tassi arricchì e abbellì a proprie spese questo altare maggiore, la relativa volta e l'ornato, 1660.

Il monumento sepolcrale ebraico di Àbramo Jaghel da Fano era in origine (1508) nel cimitero israelitico di Via Orfeo, cosi come gli altri che sono posti nell'atrio fra il secondo e il primo cortile del Museo Civico Medievale.

Quando nel 1569 papa Pio V ordinò l'espulsione degli ebrei da tutte le terre degli stati ecclesiastici, escluse Roma e Ancona, il cimitero venne concesso alle vicine monache di San Pietro Martire e i monumenti demoliti e rivenduti.
Fu così - ma soltanto un secolo dopo, nel 1660 - che la memoria sepolcrale venne reimpiegata, resecandola per adattarla al gusto del Seicento e incidendovi nel retro un'iscrizione latina; questa ricorda lavori di abbellimento fatti eseguire nella chiesa di San Leonardo da Simone Tassi in onore dei propri parenti Tassi e Lynder.

Descrizione tecnica

Calcare: cm. 104x92x8,5.

Iscrizioni incise in scrittura ebraica e capitale latina: specchio epigrafico ebraico attuale cm. 82x81,5 e specchio epigrafico latino cm. 89,5x101,5; altezza delle lettere ebraiche cm. 3,3 e altezza delle lettere latine cm. 2,5, cm. 3,2, cm. 3,5, cm. 5,5.

Note

Inv. 3363.

La lapide era posta nel cimitero ebraico (via Orfeo) fino al 1569. Fu poi venduta e riutilizzata nel 1660 nella Chiesa di San Leonardo. Nel corso del XIX secolo giunse nei Musei Universitari.

Leggi tutto

Organizzazioni

Documenti
Ludovico Carracci
Tipo: PDF Dimensione: 164.30 Kb

Santa Caterina d’Alessandria visitata in carcere dall’imperatrice Faustina