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Medagliere di Innocenzo Bruni

fine XIX sec.

Schede

Gruppo di cinque medaglie appartenute ad Innocenzo Bruni (Bologna 1824 - dopo il 1905), originariamente conservate in una cornice di cm 26 x 38, che conteneva anche un bracciale di stoffa bianca bordata di rosso – i colori del Comune di Bologna – con la scritta rossa a stampa «8 AGOSTO / 1848» (cm 35,5 x 12,4), dotato di due asole e relativi bottoni; un nastro tricolore, forse utilizzato come cravatta di labaro o bandiera, e una foto del Bruni in età avanzata.

Da sinistra verso destra, appuntate sul bordo inferiore del bracciale, vediamo la Medaglia commemorativa delle Guerre per l’Indipendenza (1865) con la fascetta per l’anno ‘1848’; la Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia (1883); una medaglietta in bronzo celebrativa dell’entrata in Milano delle armate franco-sarde, produzione commerciale del diametro di cm 2,75; la Medaglia in onore dei benemeriti delle patrie battaglie decretata dalla Consulta di Stato costituitasi in Venezia il 10 aprile 1848, tre settimane dopo che gli Austriaci avevano sgomberato Venezia, Chioggia e le fortezze, diametro cm 2,5; e la Medaglia del Municipio di Bologna per i combattenti superstiti dell’8 agosto (1885). Completano il quadro quattro curiosi nastrini che rappresentano l’elemento caratterizzante di questo gruppo formato – come spesso si riscontra nei medaglieri di patrioti – da insegne ufficiali e da altre improprie detenute a titolo simbolico o affettivo. I nastri sono di rozza produzione domestica, formati in due casi (la Medaglia umbertina del 1883 e quella Municipale del 1885) da fettucce di passamaneria bianca, rossa e verde cucite assieme in modo sbrigativo che potrebbe indicare un lavoro eseguito dallo stesso Bruni. Il nastro della medaglietta del 1859 ha il medesimo impianto tricolore, ma di produzione più raffinata, mentre la medaglia veneziana del 1848 è appesa a un nastro di fantasia formato da una fettuccia di stoffa verde cucita assieme al nastrino appartenuto a una miniatura della Medaglia commemorativa del 1865.

Soltanto la prima medaglia del gruppo, quella commemorativa delle Guerre per l’Indipendenza, conserva il nastro originale: e forse non è un caso. Solo su tale nastro, infatti, e non sugli spessi nastri artigianali presenti sulle altre insegne, è possibile montare correttamente la fascetta per l’anno ‘1848’ che correda la medaglia. Questo particolare permette di avanzare l’ipotesi che il resto del gruppo sia stato munito di quei nastri non in seguito alla perdita o al logoramento di tutti gli originali, ma almeno in parte per la precisa volontà di esaltare, con la presenza del tricolore (sostituito perfino al bianco-rosso municipale nella medaglia del 1885) il carattere patriottico delle decorazioni. L’insieme trasmette, nella sua povertà, un forte e commovente messaggio di dedizione a una causa, mai cancellata dalle vicissitudini di cui fu costellata la vita di estrema miseria condotta fino alla fine dal Bruni.

La medaglia veneziana appartenuta a Innocenzo Bruni è piuttosto consunta. Potrebbe essere stata utilizzata a lungo come ciondolo, ipotesi avvalorata dall’anellino inserito in posizione perpendicolare al dischetto, e adatto dunque più ad essere appeso a una catena, magari da orologio, che non ad un nastro a uso di decorazione, come invece lo troviamo in questo medagliere. Il livello di consumazione del metallo può anche far pensare che sia stata portata appeso al collo, sotto la camicia (per celarne la presenza negli anni successivi al 1849), e che abbia risentito dello sfregamento e del sudore generati dalla pelle.

Anche la medaglietta del 1859, acquistabile come tante altre nel circuito commerciale, testimonierebbe semplicemente di un sentimento di italianità esaltato dall’esito vittorioso della Seconda guerra per l’indipendenza. Quanto alle decorazioni ufficiali, i diplomi di conferimento al Bruni della Medaglia del 1865 e di quella del 1883 – donati nel 1922 al Museo del Risorgimento dal figlio di Innocenzo, Pietro, insieme al medagliere e ad altri oggetti – ci informano che il patriota si vide riconoscere molto tardi il diritto di fregiarsi della Medaglia del 1865 commemorativa delle guerre per l’indipendenza: la ricevette infatti sotto il regno di Umberto I, il 29 giugno 1884, nello stesso giorno in cui gli venne conferita quella a ricordo dell’Unità d’Italia, istituita l’anno prima. Questo notevole ritardo indica probabilmente che per lungo tempo non venne riconosciuto al Bruni l’appartenenza a un corpo militare o equiparato durante la giornata dell’8 agosto. Il decreto istitutivo della Medaglia la riserva infatti – oltre a tutti i militari, funzionari ed impiegati amministrativi addetti all’Armata di terra e di mare – a coloro che, appartenendo alla Guardia nazionale o al Corpo volontari, abbiano fatto uso delle armi per la causa nazionale. L’eventuale appartenenza del Bruni a un Corpo organizzato potrebbe essere stata riscontrata in occasione del ‘censimento’ promosso nel 1880 dal marchese Gioacchino Napoleone Pepoli in vista della costituzione della Società dei superstiti dell’8 agosto bolognese.

Medagliere di Innocenzo Bruni, fine XIX sec. cm 26 x 38 inv. n. 2509.

Andrea Fontana

In collaborazione con IBC - Istituto per i beni culturali dell'Emilia Romagna.