Medaglia in morte di Giuseppe Mazzini

Medaglia in morte di Giuseppe Mazzini

1873

Scheda

Una lunga iscrizione circonda il bel ritratto di Paolo Gorini (1813-1881), A P. GORINI ILL.E CONSERVATORE DELLE MORTALI SPOGLIE DEL FR. G. MAZZINI I LIBERI MURATORI LIGURI RICOSCENTI, qui celebrato quale preparatore della salma di Giuseppe Mazzini, morto a Pisa il 10 marzo 1872. Gorini, mazziniano, laureato in matematica e fisica, da molti anni si dedicava allo studio e alla pratica della pietrificazione dei corpi. Seppur malato, il professore di Lodi accorse alla chiamata del medico Agostino Bertani che, invano, aveva tentato di curare l’amico Giuseppe, ma poté dare inizio alla sua opera di conservazione solo sessanta ore dopo il decesso, cosicché la mummificazione non riuscì perfettamente. Il 14 marzo 1872 la salma di Mazzini venne traslata lungo un tragitto che toccò le principali città del Nord Italia, tra folle immense, per giungere, il 17 marzo, al cimitero monumentale di Staglieno a Genova dove si svolsero funerali solenni. Nell’ottobre dello stesso anno Gorini continuò l’opera di pietrificazione del corpo di Mazzini, ma non riuscì a ottenere un buon risultato, per cui l’anno successivo fu deciso di deporre la salma nel sepolcro.

Come indica la legenda, la medaglia, datata 1873 (sotto il busto MDCCCLXXIII tra due piccole decorazioni a tre punti disposti a piramide), venne offerta a Paolo Gorini dalla massoneria ligure e fu eseguita e firmata dall’incisore Adolfo Pieroni (1832-1875) (A.PIERONI F. - FIRENZE). Anche il rovescio ricorda la committenza poiché nella raffigurazione compaiono alcuni simboli legati alla massoneria. La figura femminile diademata che, seduta, veglia la salma di Giuseppe Mazzini disteso su un letto, tiene con la mano sinistra un archipendolo, mentre sulla fascia posta di traverso sulla tunica sono incisi la squadra e il compasso. Particolarmente interessante la presenza sulla fascia trasversale che copre il busto di Mazzini di un piccolo triangolo rovesciato con inciso il numero 33. Il rito scozzese antico della massoneria era infatti basato su un sistema gerarchico di 33 gradi, pertanto a Mazzini era stato attribuito quello più alto, corrispondente al titolo di «sovrano grande ispettore generale». Una stella a cinque punte, collocata al di sopra della testa della figura femminile, completa la simbologia massonica della raffigurazione del rovescio. Nell’esergo compare l’iscrizione VIRTUTE CONSTANTIA ET INGENIO / PATRIAM. REDEMPSIT, quale celebrazione dei meriti di Mazzini.

Paolo Gorini, Medaglia in morte di Giuseppe Mazzini, 1873, diametro mm 55 inv. n. 1669.

Paola Giovetti

In collaborazione con IBC - Istituto per i beni culturali dell'Emilia Romagna.

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Museo civico del Risorgimento (Il)
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Fulvio Cantoni; Il Museo civico del Risorgimento dal 1904 a tutto il 1914, relazione del direttore Fulvio Cantoni al sig. assessore per la Pubblica Istruzione; Bologna, Cooperativa Tipografica Mareggiani, 1916. © Museo Risorgimento Bologna.

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