MCMXVII - 037 - Castagnevizza e Oppacchiasella

MCMXVII - 037 - Castagnevizza e Oppacchiasella

lapide

Scheda

In questa lapide vengono ricordati i caduti bolognesi a Castagnevizza e Oppacchiasella.
Quest'ultima è una località situata sul Carso sloveno a 170 mt sul livello del mare e a 500 metri dall’attuale confine italiano. 

Il Carso (in sloveno Kras) è un altipiano roccioso calcareo che si estende da Gorizia a Trieste e prosegue attraverso Slovenia, Istria, sino al massiccio del Velebit in Croazia. Tra Gorizia e Ronchi, il Carso è tagliato dal così detto Vallone, dove oggi transita la statale 55 e dove, sul bordo nord est,  passa il confine con la Slovenia.
Oppachiasella (già Oppacchiasella, in sloveno Opatije selo) fu teatro di quattro battaglie dell’Isonzo (dalla Sesta alla Nona). 
Dopo la conquista di Gorizia e la ritirata austriaca dalle posizioni del San Michele, San Martino, Doberdò, la nuova linea difensiva  andava dal Vippacco alla quota 208 sud, costeggiando il bordo del vallone; il 12  agosto 1916 la battaglia riesplose violenta e la fanteria italiana riuscì a salire il ciglione roccioso del Carso continuando poi l’avanzata per alcune centinaia di metri. 
Fu  la brigata Regina a entrare per prima tra le macerie di Oppachiasella, distrutta dalle artiglierie. 
Alla fine della Prima guerra mondiale Oppachiasella fu annessa al Regno d’Italia divenendo un comune della provincia di Gorizia. 
Negli anni seguenti altri trattati ridisegnarono i confini e ora il paese si trova in Slovenia.
Castagnevizza invece, dal Novembre 1916 (7a Battaglia dell' Isonzo), all' ottobre 1917 (ripiegamento di Caporetto), fu aspramente contesa tra Italiani e Austriaci; presa e riperduta varie volte. 
Paolo Antolini 
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