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Giovanni Massei

31 Agosto 1798 - 12 Aprile 1860

Scheda

Giovanni Massei (31 agosto 1798 - 12 aprile 1860). Nacque a Lucca dove compì parte dei suoi studi, quindi si trasferì a Bologna, dove si laureò in giurisprudenza nel 1818; si avviò poi alla professione di avvocato frequentando lo studio di Antonio Silvani, che lo mise in contatto con gli ambienti liberali e moderati. Nel 1824 sposò la bolognese Caterina Tinti, ma mantenne sempre rapporti con la città natale.

Nel 1830, essendogli stato conferito il titolo di conte, fu nominato ciambellano di corte dal Duca di Lucca Carlo Ludovico. Negli stessi anni iniziò ad occuparsi di tematiche sociali ed economiche, pubblicando diversi saggi, e fu consigliere comunale a Bologna: in questa veste nel 1836 fu relatore di un progetto per riformare gli istituti di beneficenza di Bologna; il progetto non venne approvato, ma la sua pubblicazione (avvenuta a Lucca) dette fama e autorevolezza a Massei ben oltre l'ambito locale. A partire dagli anni '40, insieme a Carlo Berti Pichat e ad altri, fu fautore della rinnovata attività della Società Agraria di Bologna e collaborò fin dall'inizio al giornale “Il Felsineo”, voce ufficiosa della Società. Nel biennio 1846-1848 fu uno dei maggiori protagonisti della stagione di riforme sociali ed economiche (progettate più che realizzate) seguite all'elezione di Papa Pio IX. Nel 1846 si adoperò, insieme a Marco Minghetti, per ottenere una riforma della censura di stampa; nello stesso anno, propose al governo una serie di provvedimenti volti a rispondere alla grave crisi economica e politica: l'apertura di collegi militari, l'avvio di nuove opere pubbliche (costruzione di ferrovie, un canale navigabile che collegasse il fiume Reno all'Adriatico) e la ripresa dell'industria della canapa; nel 1847 pubblicò un saggio dove affrontava il grave problema della disoccupazione agricola nella provincia di Bologna, nelle sue implicazioni sociali. Nel 1848 fu eletto deputato al parlamento dello Stato pontificio, nello schieramento moderato. Anche negli anni '50 Massei continuò ad occuparsi di temi politico-amministrativi ed economico-sociali, pubblicando studi e saggi. Nel 1858 usciva a Firenze il terzo e ultimo volume de “La scienza medica della povertà, ossia la beneficenza illuminata”, in cui venivano esaminate le diverse forme di povertà e le diverse modalità per affrontare il fenomeno nel modo più adeguato; la poderosa opera ambiva a considerazioni scientifiche di carattere generale, essendo per altro basata sulla conoscenza diretta, da parte dell'autore, della particolare situazione bolognese. Dopo la fine del potere pontificio a Bologna (1859) fu eletto deputato all'Assemblea delle Romagne, in rappresentanza del territorio di Porretta. Accettò la candidatura a deputato per le elezioni che si svolsero dopo il Plebiscito per l'Annessione dell'Emilia al Regno di Sardegna, ma una morte improvvisa gli impedì di proseguire la carriera politica.

Giovanni Massei è sepolto nel Cimitero della Certosa di Bologna, insieme alla moglie e al figlio, nella tomba di famiglia del suocero Francesco Tinti collocata nel portico nord del Chiostro Terzo. A Giovanni Massei è stata dedicata una strada del centro storico.

Otello Sangiorgi