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Albertino Masetti detto/a Cirano

25 novembre 1911 - [?]

Scheda

Albertino Masetti, «Cirano», da Valentino e Claudia Tulipani; nato il 25 novembre 1911 a Borgo Panigale (BO). Nel 1943 residente a Bologna. Licenza elementare. Operaio tipografo.
Cominciò a lavorare ad 11 anni.
Prestò servizio militare in artiglieria a Reggio Emilia dal 15 aprile al 20 settembre 1932.
Di orientamento antifascista, nel marzo 1936 entrò nel PCI che agiva nella clandestinità impostagli dal regime fascista.
S'impegnò nell'attività di propaganda e di organizzazione che i comunisti, in quel torno di tempo, svolgevano nei sindacati fascisti, tra gli studenti universitari e, in particolare, in quei borghi operai - come nella zona Bortolotti, «la rossa», e Torre Verde di Borgo Panigale - dove gruppi di lavoratori avevano opposto una tenace resistenza allo squadrismo fascista e dove, anche 14 anni dopo il 1922, numerose coscienze socialiste non erano piegate.
L'OVRA, l'occhiuta polizia fascista, lo individuò e lo fece arrestare l'11 febbraio 1938. Nello stesso tempo altre decine e decine di comunisti bolognesi subirono la stessa sorte.
Dopo 8 mesi di carcere, con sentenza istruttoria del 2 settembre 1938, tutti gli arrestati furono rinviati al Tribunale speciale e processati nel corso di tre distinti processi. L'1 dicembre 1938 fu condannato a 15 anni di carcere e inviato nel reclusorio di Portolongone, dove il suo impegno si tradusse nello studio.

Anche dopo la caduta di Mussolini (25 luglio 1943), durante i «45 giorni» del governo militare di Badoglio, restò in carcere, e così anche dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. I tedeschi, dopo l'occupazione, lo trasferirono da Portolongone nel carcere di Parma.
Riacquistò la libertà (sei anni dopo l'arresto) approfittando di un bombardamento alleato che squarciò il carcere ai primi del 1944. Si impegnò nella lotta partigiana che cresceva nel bolognese e nel modenese.
Militò nella 65a brigata Comando della 2a div Modena e operò a Modena.
Nel giugno del 1944 fu nuovamente arrestato e rinchiuso nel campo di concentramento di Fossoli (Carpi - MO) e, poi, dal 29 marzo 1945, inviato nel lager di Mauthausen (Austria). Sopravvisse agli stenti per l'aiuto offertogli da internati comunisti spagnoli e italiani e fu rimpatriato il giugno 1945.
Riconosciuto partigiano nella 7a brigata GAP Gianni Garibaldi con il grado di capitano dal 20 maggio 1944 alla Liberazione.
Fece parte, designato dal PCI, del primo consiglio comunale di Bologna nominato dal CLN e dall'AMG. [AR]