Salta al contenuto principale Skip to footer content

Sergio Mariani

11 aprile 1924 - [?]

Scheda

Sergio Mariani, da Nisac e Pia Chelini; nato l’11 aprile 1924 a Lucca; ivi residente nel 1943. Studente nella facoltà di Medicina.
Già negli anni del liceo si accostò al movimento antifascista nel quale entrò a far parte nel 1942 diretto dal prof. Carlo Del Bianco.

Dopo l’8 settembre 1943 incominciò a rastrellare le armi consegnategli dal maresciallo della questura di Lucca che, insieme con altri compagni, trasportò nell'alta Garfagnana dove, sotto la guida del prof. Del Bianco, si era costituito un gruppo partigiano.
Dopo i primi viaggi fu costretto a interrompere la sua attività e a rifugiarsi nella casa di campagna dei genitori a Garagnano (LU).
Nel 1944 su delazione di un fascista di Garagnano venne catturato e rinchiuso nei sotterranei del palazzo sede delle SS. Su intervento di don Lera e di mons. Tonini arcivescovo di Lucca, riuscì a non essere processato e avviato alla deportazione.
Insieme ad altri rastrellati toscani incominciò il suo lungo viaggio che, attraverso la Toscana, lo portò a Bologna al centro delle Caserme rosse, dove conobbe don Giulio Salmi .
Nonostante i rischi, evase dalle Caserme rosse e si rifugiò in San Salvatore ospite di don Guerrino Fantinato. 
Come studente in medicina, tramite don Salmi, ottenne dal Comune il tesserino di assistente medico, che gli permise di aiutare i profughi dell'infermeria delle scuole Manzolini, coadiuvato nella sua attività da Maria Ratti e dalle crocerossine Silvia Aloisi e Maria Pia Baldi.
Insieme con altri toscani diede vita al nucleo partigiano denominato «i Lupi di Toscana» aggregato alla 6a brigata Giacomo.
Affiancò l'opera di don Salmi occupandosi in particolare dei rastrellati costretti a lavorare sulla linea Gotica. Nel gennaio 1945 intervenne presso il podestà Mario Agnoli per scongiurare il trasferimento dei profughi dalle scuole Manzolini verso il nord. «La mia richiesta accorata commosse l'ing. Agnoli che protesse i profughi fino alla Liberazione».
Partecipò alla liberazione di Bologna.
Riconosciuto patriota nella 6a brigata Giacomo. Ha scritto Cuore 1944.