Marchesi Bruno

Marchesi Bruno detto/a Delfus

27 gennaio 1915 - [?]

Note sintetiche

Titolo di studio: Licenza elementare
Occupazione: Operaio/a

Riconoscimenti

  • Partigiana/o ( 1 ottobre 1943 - 21 aprile 1945)

Onorificenze

  • Medaglia d'Argento al Valor Militare

    Intrepido e valoroso combattente della libertà fu uno dei primi organizzatori del movimento partigiano in zona. Sempre tra i primi là dove maggiore era il pericolo riusciva a dar vita ad una agguerrita formazione, al comando della quale partecipava con successo ad importanti operazioni belliche. Nel corso di un duro combattimento, colpito ad un braccio da uno spezzone lanciato da un aereo ed incurante della grave ferita, che doveva poi causargli l'amputazione dell'arto, persisteva nella lotta confermando nella circostanza le sue belle doti di comandante capace ed ardito.

Scheda

Bruno Marchesi, «Delfus», da Giuseppe e Nilde Pesci; nato il 27 gennaio 1915 a Medicina; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio.
Militò nella 5a brigata Bonvicini Matteotti con funzione di comandante del battaglione che operava nella zona di Medicina.
Il 10 settembre 1944 fu uno degli organizzatori, con Vittorio Gombi, dell'occupazione di Medicina, nel corso della quale furono uccisi alcuni fascisti e recuperate molte armi. In autunno si rifiutò di attuare la disposizione del CUMER relativa al concentramento delle brigate della provincia in città, in vista di quella che si riteneva l'imminente insurrezione bolognese.
Ha scritto in proposito: «Alla fine di ottobre venne Gombi e disse che io avrei dovuto portare la brigata a Bologna il che era impossibile, oppure voleva dire sottoporre gli uomini al pericolo dell'annientamento non essendovi fra Medicina e Bologna alcuna strada che assicurasse un minimo di protezione. Dissi che non l'avrei fatto senza prima sentire i compagni della giunta d'intesa di Bologna. Allora Gombi andò presso alcune mie 'basi', facendo un'azione di divisione e minacciando provvedimenti nei miei confronti. Giunse addirittura a processarmi e disarmarmi e voleva che io ordinassi ai miei uomini di consegnargli le armi, ma io non lo feci e invece andai a Bologna dove ebbi piena soddisfazione».
Nell'aprile 1945, dopo la morte del comandante Alfredo Calzolari, assunse il comando della brigata. Il 14 aprile 1945, durante la marcia di avvicinamento della brigata verso Bologna, per partecipare all'imminente insurrezione, restò ferito da uno spezzone antiuomo in località Tombazza (Medicina). Non potendo essere curato tempestivamente, il braccio sinistro andò in cancrena e fu necessario amputarlo il 29 aprile, pochi giorni dopo la Liberazione.
Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dall'1 ottobre 1943 alla Liberazione.
Gli è stata conferita la medaglia d'argento al valor militare.

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