Manicomio | ex Ospedale psichiatrico Luigi Lolli

Manicomio | ex Ospedale psichiatrico Luigi Lolli

Scheda

Era il 1772 quando, presso l'Ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola, si iniziarono a curare i primi malati di mente. Nel 1841 il dott. Cassiano Tozzoli venne nominato direttore amministrativo e sanitario del nosocomio. A quel tempo, il reparto psichiatrico era un ambiente malsano, senza assistenza medica specifica e poteva ospitare solo una quindicina di pazienti. Il nuovo direttore si dedicò pertanto alla costruzione di un nuovo stabile, più funzionale e capace di ospitare fino a sessanta pazienti. Questo edificio, chiamato Asilo Psichiatrico, fu inaugurato nel 1844. Nel 1862 il nuovo direttore dell'ospedale, il dott. Luigi Lolli, comprese l'inadeguatezza dell'Asilo Psichiatrico, vista la crescente richiesta di posti letto. Decise così di edificare un ulteriore manicomio i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1869 e furono terminati nel 1880. La nuova struttura, conosciuta come Manicomio Centrale, riusciva ad ospitare fino a ottocento degenti. Ma anche questi posti letto si rivelarono ben presto insufficienti e si decise la costruzione di una succursale detta dell'Osservanza, operativa dal 1890 e capace di ospitare sino a mille persone. Nel 1897, dopo la morte di Lolli avvenuta l'anno precedente, la Congregazione di Carità cedette il Manicomio Centrale alla provincia di Bologna. Nel manicomio Centrale, che fu chiamato Manicomio provinciale di Bologna in Imola erano ricoverati i pazienti provenienti dalla sola provincia di Bologna. L'Osservanza, invece, dove venivano reclusi i malati cronici o "incorreggibili", subì ulteriori lavori di ampliamento. In tale struttura fu rinchiuso anche il poeta romagnolo Dino Campana. In seguito alla Legge Basaglia in entrambi i padiglioni non vi furono più ricoveri e nel 1996 la chiusura divenne definitiva. Oggi ne restano notevoli tracce, anche se una parte fu demolita nel 2011. (In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna).

Texto en español. Era el 1772 cuando, en el Hospital Santa Maria della Scaletta de Imola, se empezaron a tratar a los primeros enfermos mentales. En 1841, el Doctor Cassiano Tozzoli fue nombrado director administrativo y de salud del hospital. En ese momento, el pabellón psiquiátrico era un ambiente insalubre sin asistencia médica específica y solo podía albergar a unos quince pacientes. Por lo tanto, el nuevo director se dedicó a la construcción de un nuevo edificio, más funcional y capaz de albergar hasta sesenta pacientes. Este edificio, llamado Asilo Psiquiátrico, fue inaugurado en 1844. En 1862 el nuevo director del hospital, Dr. Luigi Lolli, comprendió la insuficiencia del asilo psiquiátrico, dada la creciente demanda de camas. Por lo tanto, decidió construir un nuevo asilo cuyas obras comenzaron en 1869 y se completaron en 1880. La nueva estructura, conocida como Asilo Central, podía albergar hasta ochocientos pacientes. Pero incluso estas camas pronto resultaron insuficientes y se decidió construir una sucursal llamada dell'Osservanza, operativa desde 1890 y capaz de albergar hasta mil personas. En 1897, tras la muerte de Lolli el año anterior, la Congregación de la Caridad cedió el Asilo Central a la provincia de Bolonia. En el asilo Central, que se denominó Asilo Provincial de Bolonia en Imola, solo se admitían pacientes de la provincia de Bolonia. La Observancia, en cambio, donde se encarcelaban a los enfermos crónicos o "incorregibles", fue objeto de nuevas obras de ampliación. El poeta Dino Campana también fue encarcelado en esta estructura. Siguiendo la Ley Basaglia en ambos pabellones ya no hubo más ingresos y en 1996 el cierre se hizo definitivo. Hoy quedan vestigios significativos en la actualidad, aunque una parte fue demolida en 2011. (Traduzione di Irene Guberti, in collaborazione con il Liceo Linguistico Internazionale C. Boldrini di Bologna, marzo 2022).

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Tubercolosi
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William Musiani. La tubercolosi durante la Prima Guerra Mondiale. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

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