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Andrea Mancini

16 gennaio 1893 - [?]

Scheda

Andrea Mancini, da Antonio e Maria Domenica Biffi; nato il 16 gennaio 1893 a Imola; ivi residente nel 1943. Diploma di istituto tecnico. Impiegato. Diciassettenne, nel 1910 aderì alla gioventù socialista, poi entrò nel PSI.
Nel 1920 si schierò con la frazione che poi fondò nel gennaio 1921, il PCI.
Alla costituzione della Federazione provinciale del PCI nel marzo 1921, fu eletto nel Comitato direttivo con l'incarico di amministratore. Fu anche amministratore de "II Momento". Divenne immediatamente bersaglio degli squadristi. Il 29 aprile 1922, per proteggere l’on Anselmo Marabini, fu aggredito da una squadraccia fascista e fermò con una mano la lama di un pugnale, restando seriamente ferito.
Nella notte dell'1 dicembre 1943 i fascisti lo prelevarono dalla sua abitazione, lo trascinarono in un loro covo, lo bastonarono, lo torturarono, poi lo pugnalarono al ventre e lo buttarono fuori, nella strada, abbandonandolo convinti che sarebbe morto. Soccorso da una pattuglia di guardie regie e portato all'ospedale, si salvò. Negli anni successivi venne incarcerato innumerevoli volte.
L'1 ottobre 1926 fu arrestato con numerosi altri imolesi e tradotto nel carcere di San Giovanni in Monte (Bologna) e in seguito in quello di Castelfranco Emilia (BO), fino a quando, il 13 giugno 1927, fu prosciolto per non luogo a procedere. Nel 1940, quando Mussolini si recò a Imola, in visita alla Cogne, fu convocato, assieme ad altri vecchi socialisti, dal Duce del quale in gioventù era stato amico, per una «festa di riconciliazione». Rifiutò con sdegno, insieme ad altri, l'invito del dittatore.
Dopo l'8 settembre 1943, fu chiamato a far parte del CLN di Imola.
Alla fine del 1943 il suo nome venne incluso nella lista di proscrizione, con altri 71 antifascisti, preparata dal PFR di Imola. [AR]