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Maccaferri | gabbioni metallici

1869 | oggi

Schede

I Maccaferri, fabbri da generazioni, erano originari di Sacerno. Qui Raffaele (1847-1921) aveva gestito dal 1869 una piccola fucina, trasferita poi a Lavino nel 1879, anno di registrazione della Ditta Raffaele Maccaferri Officina da fabbro, infine nel 1886 a Zola Predosa. Così era iniziata una storia imprenditoriale i cui protagonisti, a vario titolo e con diverse competenze, sono sempre stati fino ai giorni nostri esponenti della famiglia.
A Gaetano Maccaferri (1876-1968) viene riconosciuto il merito di aver ideato i gabbioni di contenimento in ferro che, impiegati per la prima volta con successo nei lavori di ripristino dell’alveo del Reno a Casalecchio in seguito alla rovinosa rotta dell’inverno 1893, avevano dato notorietà alla Ditta.
 Dopo aver prodotto filo spinato e cavalli di frisia per la Grande Guerra, sotto la sua guida la Maccaferri si era ingrandita e diversificata, con la fondazione o l’acquisto di nuove attività: Forge Porrettane e, a Napoli, Industrie Prodotti Siderurgici (1917), ICO (termometri e siringhe, 1921), HATU (prodotti in lattice, 1922), Officine Italo Svizzere (macchine agricole, 1931), Samp (macchine di precisione, 1936), Carrellificio Lodi, a Modena (1941, diventerà poi Cesab), cimentandosi anche nei settori siderurgico, saccarifero, immobiliare e nell’edilizia.
Dal secondo dopoguerra ad oggi la Maccaferri si è venuta configurando come un moderno gruppo industriale con una presenza ramificata che, dal territorio nazionale, si è progressivamente ampliata, tanto da essere presente oggi sui mercati industriali dei cinque continenti.

Antonio Campigotto

Testo tratto da "La Ruota e l’Incudine la memoria dell’Industria Meccanica bolognese in Certosa", Minerva, 2016