Loiano, (BO)

Loiano, (BO)

1796 | 1918

Scheda

Loiano è un comune bolognese sull'omonimo Appennino, lungo l'itinerario del Passo della Futa. Le sue vicende storiche sono principalmente legate a quelle di Bologna: divenuto rilevante centro commerciale grazie alla vicinanza alla strada della Futa, che permetteva i collegamenti fino a Vienna, partecipò agli avvenimenti della prima e seconda guerra d'indipendenza. In epoca post-unitaria lo sviluppo di Loiano andò di pari passo con quello della strada della Futa: i tratti di cresta e a più forte pendenza furono sostituiti da altri meno in rilievo e a più bassa quota. In parallelo alla strada tra il 1864 e il 1865 fu costruita la ferrovia transappenninica, ponendo la strada in una posizione secondaria ma pur sempre di grande rilievo paesaggistico. Molti loianesi parteciparono alla campagna d'Africa, tanto che diverse case coloniche presero i nomi dei luoghi delle battaglie: Macallè, Tripoli, Derna, Ghinda. Nel 1911, anno dell'ultimo censimento prima del primo conflitto mondiale, vennero registrati 5.438 abitanti (fu il picco più alto mai toccato dalla popolazione locale); i caduti furono in totale 134. Nel 1926, in occasione della ristrutturazione del palazzo municipale, venne inaugurato il monumento ai caduti, costituito da quattro lapidi affisse alla parete dell'edificio con i nomi dei soldati defunti. Ogni anno, il 4 novembre, si svolgeva davanti alle lapidi una solenne cerimonia, finché i bombardamenti del 1944 le danneggiarono gravemente. Non furono più restaurate.

Il Comune viene così descritto nel volume "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino, Unione tipografico editrice, 1900: "Mandamento di Lojano (comprende 4 Comuni, popol. 18.729 ab.). - Il territorio di questo mandamento, che non venne compreso nella riforma portata dalla legge del 30 marzo 1890, si stende nella parte più montuosa del circondario di Bologna e precisamente alla sua estremità meridionale, poco lungi dallo spartiacque apenninico. E' limitato a nord dal mandamento di Bologna I; ad est dal circondario d'Imola; a sud dalla provincia di Firenze ed a ovest dal circondario di Vergato. La conformazione topografica del mandamento di Lojano è essenzialmente montuosa; stendesi questo territorio, per vasto raggio, tra le alte valli della Savena, dell'Idice e del Sillaro, divise le due prime dall'alto sprone o contrafforte apeninnico, sul quale trovasi il capoluogo del mandamento e corre la strada nazionale da Bologna a Firenze per il passo della Futa. Chiudono sul confine toscano all'intorno il territorio di Lojano i monti Bastione, Oggioli, Canida e loro propaggini, cime tutte oscillanti da 1100 a 1300 metri sul livello del mare. La Savena, l’Idice, il Sillaro, fiumi a regime torrentizio, coi loro numerosi rivoli tributari, sono i corsi d’acqua principali di questo territorio. Arteria massima della viabilità in questa regione è la strada nazionale della Futa tra Bologna e Firenze, una delle più antiche e battute strade transapenniniche che si conoscano. Vi sono inoltre strade secondarie carreggiabili e mulattiere per i rapporti locali tra Comune e Comune e rispettive frazioni. Il mandamento di Lojano è regione – per quanto naturalmente poco fertile – essenzialmente agricola e non vi sono industrie che non abbiano attinenza coll’agricoltura ed i prodotti del suolo.

Lojano (5466 ab.). – Il territorio di questo Comune si stende sull’erto contrafforte e divide la valle della Savena da quella dell’Idice ed occupa una superficie censita di 4933 ettari. Il Comune è diviso nelle frazioni di San Benedetto del Querceto (aggregata nel 1865), Scanello, Roncastaldo, Bibulano, Scascoli, Anconella, Barbarolo, oltre Lojano, frazione capoluogo e titolare del Comune. E’ questo un grazioso paese di quasi un migliaio di abitanti, a 741 metri sul livello del mare e a 31 chilometri al sud di Bologna; è un punto pressochè intermedio della strada nazionale tra Bologna ed il passo della Futa. La bella e pittoresca posizione nella quale si trova ed il continuo traffico portato dalla strada hanno fatto di Lojano un paese prosperoso e moderno, con edifizi di buonissimo aspetto e arieggiante un po' le costruzioni della collina toscana, ed i suoi dintorni sono popolati da ville e graziose casine di campagna. Di buona architettura n’è pure la chiesa parrocchiale. Il territorio di Lojano non è molto fertile: dove le coltivazioni sono possibili produce cereali, frutta, legumi, viti; nella regione più alta si trovano boscaglie, pascoli, castagneti. Nella parte alta si fabbrica carbone, che si smercia generalmente sul mercato di Bologna. L’allevamento del bestiame, la tessitura casalinga della canapa e la fabbricazione delle treccie e dei cappelli di paglia e di truciolo sono le principali industrie in questo Comune. Vi sono inoltre una gualchiera ed una fabbrica di veicoli. CENNO STORICO: - Di Lojano si hanno notizie nelle cronache bolognesi fin dal periodo comunale, e durante quelle guerre era continuo il passaggio di truppe che, in reciproco aiuto, Bologna e Firenze, quasi sempre alleate, si scambiavano. Fu dapprima terra libera; poi da un Ubaldino da Lojano, che aveva saputo imporsi a quei conterrazzani, fu venduto al Comune di Bologna. Nel 1402 avendo tentato di ribellarsi alla signoria di Giovanni I Bentivoglio, questi mandò armi a sottometterlo ed in quella circostanza il luogo fu dalla soldataglia messo a ferro e fuoco. A Scanello, nella villa Loup, la sera del 28 settembre 1859 convennero Bettino Ricasoli, Luigi Carlo Farini, Lionello Cipriani, Marco Minghetti e Rodolfo Audinot e stabilirono di togliere ogni barriera doganale fra Toscana, Romagna, Modena e Parma, divisando i futuri provvedimenti per l’unione dell’Italia centrale sotto il regno di Vittorio Emanuele II. UOMINI ILLUSTRI. – Il territorio di Lojano ha dato cittadini illustri alla patria comune; fra gli altri ricordiamo: Tano (o Gaetano) da Lojano, che, intorno al 1419, insegnava nello Studio giure e notariato; Gianni di Biagio, nativo della frazione di Scanello, che dettò gius civile dal 1394 al 1410; infine, fu pure di questa terra Maria delle Donne, resasi celebre nell’insegnamento della ostetricia da lei fatto per varii anni in Bologna all’Università, e più ancora, per la preparazione di pezzi patologici e ginecologici, che ancora si ammirano nel Museo di quell’Università, Maria delle Donne morì nel 1842." (Trascrizione a cura di Lorena Barchetti).

Bibliografia: Eugenio Nascetti, Breve storia del monumento ai Caduti di Loiano (e un ricordo del nonno), in “Savena Setta Sambro”, (39) 2010, pp. 146-153. Approfondimenti sul sito di Loiano: http://www.loiano.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=115:avvenimenti-storici&catid=65&Itemid=101

 

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