Liceo Classico Minghetti

Liceo Classico Minghetti

Scheda

Palazzo Lambertini di Via del Poggiale (oggi Via Nazario Sauro n° 18) è stata una delle più belle residenze della prestigiosa famiglia bolognese. Il nome di questa casata è, dal XII secolo, strettamente legato alla storia della città; i suoi esponenti ricoprirono importanti cariche politiche e civili e furono imparentati con le più nobili e cospicue famiglie. Inoltre i Lambertini diedero alla Chiesa una celebre beata, Imelda, e uno dei papi più dotti e illuminati, Benedetto XIV. Il Palazzo, fatto costruire nel 1570 dal conte Cesare, appartenente a un ramo cadetto della famiglia, sorge su un’area che si estende lungo il terrapieno addossato alla seconda cinta muraria fra il Belvedere del Borgo delle Casse, il Belvedere di S. Gervasio e Via dei Maggi.

Mentre fervevano i lavori, nel 1572 il “contino” fu implicato in un processo per l'omicidio di Giuseppe Grassi, che lo aveva pesantemente oltraggiato. Sfuggito alla pena capitale grazie all'alto rango sociale, fu costretto a pagare 3000 scudi di ammenda. Per queste vicissitudini e per il collasso economico dovuto anche alla pesante multa, furono interrotti i lavori, che ripresero solo nel 1591. Alla morte dl Cesare, il palazzo passa alla giovanissima Imelda, figlia naturale legittimata e costretta a sposare, a 12 anni, il cugino Bartolomeo Lambertini, per riunire le sostanze dei due rami della famiglia. Nel 1770 fu acquistato dai banchieri Filippo e Antonio Taruffi, colti e raffinati collezionisti di quadri e sculture che abitavano nella vicina via S. Giorgio. Questa famiglia diede nuovo lustro al palazzo, come si dirà in seguito. Vari furono i passaggi di proprietà nella seconda metà del XIX secolo. Nelle sale del pianterreno ebbe sede la loggia massonica a cui fu iscritto Giosue Carducci. Nel 1908 l'edificio fu acquistato dal Comune di Bologna che lo destinò al Liceo - Ginnasio Marco Minghetti, istituito nel 1898 con sede, fino a quel momento, presso Palazzo Tanari, in via Galliera - Avesella.

I lavori di costruzione dell'edificio iniziarono sicuramente nel 1570 come attestano gli Annali del Marescalchi. Nello stesso anno Cesare aveva perfezionato l'acquisto di alcuni vecchi stabili adiacenti, ottenendo, nel contempo, dal Senato di Bologna la concessione di 8 piedi di suolo pubblico lungo la Via Maggia; altre case furono comperate nel 1575, 1576, 1588, portando il confine della proprietà fino alla retrostante via Belvedere così da accrescere l'area fabbricabile e poter realizzare le scuderie e il giardino. Interrotta l’opera per le già ricordate vicissitudini del “contino”, i lavori furono intensamente ripresi nel 1591 da Marcantonio Lambertini. Non sappiamo quanti anni ancora siano continuati, ma possiamo constatare che l’edificio è incompleto, sia nel fastigio del prospetto su Via Nazario Sauro che sul lato di Via Maggia, lungo il quale la fiancata doveva avere il maggiore sviluppo, come confermano le tre finestre a bugnato del pianterreno del basso corpo di fabbrica che si innesta sul Palazzo. Dai primi decenni del '600 alla fine del '700 furono solamente costruite le scuderie e, per ampliare lo spazio interno, fu progettato il secondo cortile (con una grande aiuola circolare) compreso fra le scuderie e il Palazzo. Con l’acquisto, nel 1770, da parte dei banchieri Taruffi, nuovi lavori fiorirono nell'edificio: in particolare fu ingrandito e reso più monumentale il grande scalone di collegamento tra i due loggiati e fu realizzato un piccolo teatro. La famiglia Taruffi, inoltre, arricchì le sale al pianoterra con alcuni ragguardevoli medaglioni di ispirazione classica e al piano nobile fu ricavata una cappella di cui restano tracce pittoriche intorno a una lapide datata 1789.

Nell'800 vari passaggi di proprietà comportarono una certa trascuratezza nella manutenzione dell'edificio, fino a che il Comune decise, nel 1908, di acquistarlo per adibirlo a sede scolastica e proprio da allora al recente restauro, gli interventi sull'impianto originario sono stati attuati per adeguare l'edificio alle esigenze didattiche e funzionali del Liceo Minghetti. L'edificio, per l'interesse storico-artistico, sotto la tutela della Sovrintendenza ai beni artistici ed ambientali (1911) è stato sottoposto ai lavori di restauro e di ristrutturazione dall'Amministrazione comunale con l'obiettivo di conciliare le esigenze di una scuola che doveva permanere nella sua sede storica con la valorizzazione e la leggibilità dell'impianto originale della nobile dimora.

Liceo Classico M. Minghetti

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Documenti
Lavoro femminile (Il)
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Elisa Erioli, Il lavoro femminile durante la Grande Guerra.

Sistema scolastico (Il)
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Mirtide Gavelli, Il sistema scolastico a Bologna | 1900-1918.

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