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Lia

1881 ca.

Schede

Giulio Cesare Ferrari (1818 - 1899), Lia, 1881 ca. Ubicazione: collezione privata. Una Lia è citata in una lettera del pittore pubblicata da Conti e, in base a quella, databile a prima del 1876. Una Lia fu esposta insieme a Pia de’ Tolomei nel 1881 a Milano e, ancora insieme, a Roma (1883) e a Bologna (1888). In entrambi i casi il soggetto è dantesco e quindi legato a temi cari al romanticismo patriottico di una nazione che andava costruendo i suoi miti e la sua iconografia letteraria. Anche se nel catalogo dell’esposizione del 1881 il soggetto viene indicato come biblico, è evidente che Ferrari sta qui illustrando i versi di Dante: “Nell’ora, credo, che dell’oriente, / prima raggiò nel monte Citerea, / che di foco d’amor par sempre ardente, / giovane e bella in sogno mi parea / donna vedere andar per una landa / cogliendo fiori; e cantando dicea: / Sappia qualunque il mio nome dimanda / ch’i’ mi son Lia, e vo movendo intorno / le belle mani a farmi una ghirlanda [...]. (Purgatorio, XXVII, vv. 94-108)”. Ferrari conferma di prediligere ancora eroine femminili trattate a figura intera. Questa Lia, timidamente danzante, mostra nell’inquadratura un certo debito nei confronti del mezzo fotografico.

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia: Esposizione Milano 1881, nn. 25 e 26, p. 110; Esposizione Roma 1883, n. 44, p. 56, n. 35, p. 63; Esposizione Bologna 1888, n. 24 a p. 21; Bologna 1983b, p. 156; Bologna 1994, p. 104, Giumanini 2008, p. 255; Conti 2013, pp. 112-113.