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Giuseppe Leonardi

1761 circa - notizie 1824

Scheda

Scultore e pittore. E' ancora poco noto il suo catalogo di opere che invece dovrebbe essere abbastanza cospicuo. Bianconi nella sua Guida del 1845 afferma che è “Scult. Bologn. Scolare prima di Giacomo Rossi, indi di Giacomo De Maria. Attualmente è custode del locale dell’Accad. di Belle Arti, ed esercita con lode le parti di scultore ornatista”, funzione quest'ultima confermata anche dallo Zecchi nella sua Descrizione della Certosa di Bologna. Seppur citato come ancora vivente nel 1845, questa affermazione non trova conferme nel lasso temporale, compreso tra il 1759/61 e il 1811/1824, in cui risulta attivo secondo altri documenti pervenutici. La prima notizia di cui abbiamo menzione risale al 1779 quando, iscritto all'Accademia Clementina partecipa, senza vincere, al premio Marsili Aldrovandi. Stesso esito lo avrà nel 1781, mentre nel 1782, 83 e nel 1786 si aggiudicherà l'ambita medaglia. I temi affrontati sono, rispettivamente, due statuette rappresentanti Apollo e Pallade, La morte di Germano e Archimede presenta a Gerone re di Siracusa la Coclea.

Dieci anni dopo lo troviamo attivo a Budrio, dove esegue le decorazioni a stucco in S. Lorenzo, rimodernata su progetto di Giuseppe Tubertini dal 1794 al 1797. Questa chiesa riveste un ruolo di una certa importanza nello sviluppo dell'arte bolognese di quel periodo. Oltre al nostro sono infatti coinvolti, con rispettivi capolavori, artisti di primissimo piano quali Giacomo De Maria, Ubaldo e Gaetano Gandolfi. Pochi anni più tardi, nel 1802, Leonardi sarà presente alle esequie di quest’ultimo, per onorare la memoria di un grande maestro. Nella chiesa di S. Giovanni in Monte viene collocata anche una macchina rappresentante il Tempio dell'Onore in cui il nostro vi partecipa insieme ad una folta schiera di artisti. Dell'anno successivo è la segnalazione all'interno dell'Accademia bolognese per il corso di scultura, mentre nel cimitero comunale della Certosa esegue sicuramente cinque monumenti nel periodo 1816-24. A tutt'oggi sono ancora visibili le memorie dedicate a Giuseppe Frizzati, Caterina Giorgi, Pietro Semprini e alla Famiglia Rodati. E' invece perduto il monumento di Michelangelo Pallotta. Leonardi lavora ad alcune opere senza aiuti esterni, mentre in altri cantieri dipinge affiancandosi ad altri artisti. Sempre per il camposanto cittadino gli viene richiesta l'esecuzione di una serie di formelle in terracotta policroma dedicate agli episodi della Via Crucis. Le fonti storiche lo citano come responsabile di alcuni interventi nelle chiese bolognesi. Risultano essere di sua mano le ornamentazioni scultoree intorno ad una immagine della Vergine conservata in una cappella della chiesa di S. Giorgio, rimodernata su disegno di Calegari e in cui intervengono anche Giacomo De Maria e Mauro Gandolfi. Più impegnativo appare invece il suo contributo al rinnovamento della chiesa di S. Maria della Carità, ove esegue una statua con l’Immacolata e due quadri posti lateralmente ad essa, rappresentanti S. Filippo che resuscita un bambino e la Cena in Emmaus.

Roberto Martorelli, Claudia Vernacotola