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Schiavonia

Via Schiavonia

Strada

Schede

Da via de' Preti a via Nazario Sauro.
Prima documentazione dell'odonimo: 1624 (Schiavonìa)


L'odonimo Schiavonìa entrò nell’uso all’inizio del XVII secolo e da allora è giunto ai nostri tempi intatto.

In precedenza questa via fu nota fin dal XIII secolo come via d'Ungaria, poi, via o strada Stretta.
In seguito, per breve tempo e durante il XVII secolo, insieme a Schiavonìa venne usato l’odonimo via dei Foresti.

L'odonimo via o strada Stretta trova la sua ragione d'essere nella contrapposizione con la vicina via di Santa Maria Maggiore, il cui nome antico era via Larga.
L'odonimo via dei Foresti fu originato dalla famiglia Foresti da Carpi, che possedette dal 1653 la casa al numero 1 di via Schiavonìa.

La Schiavònia è regione della Croazia orientale nota anche come Slavonia, confinante con l'Ungheria.
Quindi assai probabilmente Ungaria e Schiavonìa hanno lo stesso significato, facendo riferimento entrambi a pressoché la stessa regione europea, e come in altri casi simili (vedi vicolo Alemagna, lo scomparso vicolo Inghilterra, via Barberia), fu la presenza di persone provenienti da quelle regioni a dare il nome alla via.

Sul lato meridionale di via Schiavonìa vi sono i resti di due vicoli scomparsi che sfociavano in via San Giorgio.
Il primo vicolo, proveniendo da via de' Preti era la continuazione a sud della scomparsa via del Corigo detta anche Belfiore.
Il secondo vicolo scomparso (ma che è perfettamente conservato, se pur chiuso con portoni su via Schiavonìa e via San Giorgio) era l'antica Fregatette di San Giorgio o del Poggiale.

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