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Liberazione dalla peste del 1630

lapide

Schede

MARIAE SOSPITATRICI
ADESTE O SOL AC LUNA TESTES
VOS AUTEM QUAE MARMOR HIC PRAECO NUNCIAT AUDITE O SECULA
SAEVIEBAT VIRULENTA LUE FERALIS ERYNNIS
SQUALLEBAT UBIQUE FUNERE CIVITAS IAM IAM FUTURA VASTITAS
CUM OPIFERA EX EMPYREIS MARIAE ROSETIS ADSPIRANTE AURA
ILLICO EVANUIT VIRUS STETIT OCCIDIO REVIXIT SALUS
INDE DIVA SOSPITATRIX CIRCUMDUCTO PER VIAS TRIUMPHO
IN SUBIECTA HIC PLATEA ANIMIS AEQUE GEMMIS CORONATA NOVO REGINA IURE
IN BONONIENSIUM CORDA REGNAVIT
MANU SOCIA PIETATE PARI HINC ANTONIUS CARDINALIS SANCTACRUCIS LEGATUS
ETIAM IN MARCELLO SANTACRUCIO NEPOTE HODIE PROLEGATO AMABILISSIMUS
INDE HIERONYMUS CARDINALIS COLUMNA ARCHIEPISCOPUS OPTIMUS
INTER SERVATI POPULI MIXTAS LAETITIAE LACHRYMIS ACCLAMATIONES CORONARUNT
VOTIVA QUOTANNIS IN AEVUM SUPPLICATIONE BENEFICIUM TESTATURA
BONONIA A PESTE SIBI SUPERSTES POSUIT
REGNANTE INNOCENTIO P(ONTIFICE) P(ONTIFICUM) DECIMO
LEGATO FABRITIO CARDINALI SABELLO ARCHIEPISCOPO NICOLAO CARD. LUDOVISIO
ANNO IUBILAEI MDCL

Palazzo d'Accursio, Piazza Maggiore. Anno di posa 1650. Posta a cura del Governo Pontificio.

Traduzione

"Venite, o Sole e Luna, testimoni per Maria Soccorritrice, e anche voi, o secoli, udite ciò che questo marmo annuncia come araldo. Infuriava il feroce flagello con una pestilenza virulenta, la città era sconvolta ovunque dalla strage ed era ormai sul punto di andare in rovina, quando, spirando una brezza soccorritrice dai roseti celesti di Maria, in quel momento svanì il morbo, si fermò la strage e ritornò la salute. Quindi la divina salvatrice, dopo una processione trionfante per le vie, qui nella vicina piazza, incoronata regina dalle anime e ugualmente dalle gemme per questo nuovo diritto, regnò nei cuori dei Bolognesi. Perciò con potere benevolo pari alla devozione il Cardinale Legato Antonio Santacroce, amabilissimo anche nel nipote Marcello Santacroce oggi Prolegato, poi il cardinale Girolamo Colonna, Ottimo Arcivescovo, (la) incoronarono tra le acclamazioni miste a lacrime di gioia del popolo salvato. Ogni anno una preghiera di ringraziamento testimonierà in eterno il beneficio. Bologna, sopravvissuta alla peste, pose (questa iscrizione) sotto il regno di Papa Innocenzo Decimo, Pontefice dei Pontefici, essendo Legato il Cardinale Fabrizio Sabelli, Arcivescovo il Cardinale Nicola Ludovisi, nell’anno del Giubileo 1650."
Note

La peste è quella famosa del 1630. Antonio Santacroce fu cardinale legato di Bologna dal 1631 al 1634, Girolamo Colonna fu arcivescovo dal 1632 al 1645.
Marcello Santacroce, che all'epoca della peste aveva appena 11 anni, era vicelegato nel 1650, anno della posa della lapide, di cui fu evidentemente il committente, a gloria della sua famiglia e sua personale.