Salta al contenuto principale Skip to footer content

Farini, Luigi Carlo

via Farini

Strada

Schede

Da via d'Azeglio a via Santo Stefano.
Prima documentazione dell'odonimo: 1866.
Dedicata a Carlo Luigi Farini.


Questa importante via, che ha preso l'attuale aspetto tra XIX e XX secolo, risulta l'unione di quattro differenti antiche vie:
Via de' Libri, da via d'Azeglio a Piazza Galvani;
Borgo Salamo, da Piazza Galvani a Piazza de' Calderini;
Ponte di Ferro, da Piazza de' Calderini a via Castiglione;
Miola da via Castiglione a via Santo Stefano;


Nel 1866 avvenne l'unificazione sotto il nome di via Farini di Via de' Libri e di Borgo Salamo. Con la riforma toponomastica del 1873/1878 anche Ponte di Ferro e Miola furono conglobate in via Farini.

Il primo tratto, via de' Libri, era documentato con questo nome già nel XVII secolo, e veniva chiamato anche via dei Suonatori e via delle Scuole.

Libri era nome di famiglia che abitava qui nel XV secolo (all'angolo di via del Cane, sulla destra entrando da via Farini) e che esercitò anche l'attività di libraio. Il nome di via dei Libri probabilmente è derivato sia dal nome della famiglia, sia dalle botteghe di librai che erano in questa zona gestite non solo da questa famiglia. La presenza di librai era dovuta alla vicinanza delle scuole dei primi lettori. Teniamo conto che nell'epoca in cui i libri venivano copiati a mano, l'attività di libraio era particolarmente importante, ricercata e remunerativa.
Analogamente, botteghe di fabbricanti di strumenti musicali contribuirono alla diffusione dell'altro odonimo: Via dei Suonatori.
Dell'odonimo Via delle Scuole è in pratica già stata data spiegazione, essendo nei paraggi le scuole dei primi lettori.

Il secondo tratto, Borgo Salamo, comparve con questo nome nella cartografia bolognese a cavallo tra XVII e XVIII secolo. Nel XVI secolo questo tratto era compreso in Ponte di Ferro. Borgo Salamo venne ufficializzato dalla riforma toponomastica napoleonica (1801).
L'origine di questo nome, Salamo, è oscura.

Il terzo tratto, Ponte di Ferro, era già documentato come Pons Ferri nel XIII secolo e comprendeva fino al XVII secolo, come si è poc’anzi visto, anche il tratto noto come Borgo Salamo.
E' una piacevole favola la storia, scritta nel XVI secolo da fra Leandro Alberti, di Fero fondatore di Bologna e di Aposa sua moglie che avrebbe costruito un ponte (il Ponte di Fero) sul torrente a cui diede il nome della moglie. E' certo che sull'Aposa vi era un ponte. E' certo che questa zona, indicata come Ponte di Ferro, fosse nei pressi dell'Aposa. E' assai probabile quindi che Pons Ferri fosse il nome di un ponte sull'Aposa, ma non è assolutamente chiara l'origine di Ferro.
Sicuramente non era il Fero della favola di Leandro Alberti, ma non si può escludere che fosse il nome o il soprannome di una persona. Mancano comunque elementi documentari per affermare qualcosa di probabile.

Il quarto tratto, Miola, era noto nel XIV secolo come via della Croce, in seguito (sec. XVI) via del Miolo ed anche Migliola ed infine Miola.

E’ improbabile la derivazione di questo odonimo da miglio di cui vi sarebbe stato un campo nei paraggi, perché quando si diffuse l'odonimo Miolo o Miola o Migliola, la zona era tra le più urbanizzate della città, senza spazi per campi di qualsiasi coltura.
Peraltro va detto che a Bologna esiste tuttora il cognome Mioli, il che conforta l'ipotesi di un odonimo derivato da nome di persona o di famiglia.

link al sito Origine di Bologna