Le mura di Bologna

Già nella prima metà del XIII secolo, Bologna intraprese la costruzione della sua terza cerchia difensiva.
L'ampiezza del lavoro (per un giro di circa 7,5 Km) richiese tempi lunghissimi; esso non potè dirsi veramente terminato che agli inizi del secolo XV. Non si voleva evidentemente ripetere l'errore compiuto con la seconda cerchia "dei torresotti", rivelatasi subito inadeguata.
All'inizio si trattò di una sorta di palizzata di legno, il palancato. Questo durò finché serie minacce alla città e sconfitte militari subite (come quella di Zappollno nel 1325) non resero indispensabile completare le cortine murarie.
Come testimonia il cippo, lasciato dalla cappella di Sant'Antonio, i lavori erano infatti affidati agli abitanti delle cappelle, circoscrizioni territoriali ecclesiastiche utilizzate anche in funzione amministrativa (servivano per la formazione dell'esercito, la raccolta delle tasse, ecc.).
Uno dei primi tratti di muro dovette essere quello assegnato alla cappella di San Tommaso della Braina. Agli uomini di San Cataldo e San Biagio toccò invece la costruzione di due battifredi, o baraccani, specie di torri sporgenti dalle mura, punti saldi della difesa.
Nella seconda metà del XIV secolo si lavorava ancora intorno alle mura, utilizzando come indicazione di misura le arcate che le sorreggevano nella parte interna e che sono ancora visibili nelle poche parti sopravvissute. Anche i privati contribuivano frequentemente a finanziare parte dei lavori pubblici, lasciando lapidi che ne ricordavano il nome.
Nei secolo XVI, passato definitivamente il potere dai Bentivoglio alla Chiesa, il Pontefice Giulio II fece erigere una rocca a Porta Maggiore che nel 1557 Papa Paolo IV fece smantellare, venendo così incontro al desiderio dei bolognesi di abbattere uno strumento e simbolo di soggezione. Una lapide fu murata sopra la porta a ricordo dell'avvenimento.
I pezzi qui esposti provengono per lo più dalla demolizione delle mura avvenuta nei primi anni del secolo XX, fra contrasti e polemiche che opposero fautori del "progresso" ai cultori delle antiche memorie.
Altre lapidi relative alla cerchia murata si possono vedere ancor oggi nella facciata della chiesa di Santa Maria delle Muratelle e in via Rialto (con una immagine di Santa Lucia).