Fanteria - 53° e 54° reggimento, brigata Umbria

Fanteria - 53° e 54° reggimento, brigata Umbria

Scheda

La Brigata riunisce i battaglioni del 53° e 54° Fanteria, di stanza rispettivamente a Vercelli ed Ivrea.

Anno 1915

La Brigata – alle dipendenze della 2a divisione – si trova già di stanza nel Cadore (fronte alpino) nel momento in cui l'Italia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria: più precisamente presso Chiapuzza, frazione di San Vito di Cadore (Belluno). Ai primi del mese di giugno il 53° RF viene trasferito presso l'Ospizio Tre Croci, ad est di Cortina d'Ampezzo, dove viene investito dalle prime cannonate austriache sparate dal forte austriaco di Som Pauses. In quei giorni quest'unità è chiamata in azione proprio contro il suddetto fortilizio: la resistenza nemica si rivela tenace, e l'avanzata del reggimento è interrotta presso il Lago Nero, quando l'unità viene fatta ripiegare per un periodo di riposo e rafforzamento.
Nel luglio l'unità è impegnata in una vera e propria guerriglia durante i suoi turni di pattuglie e ricognizioni, fino a che l'intera “Umbria” non viene dislocata nel contiguo settore del torrente Ansiei (sempre nel Cadore), con il 53° che assume le posizioni del Monte Piana ed il 54° che si insedia su quelle più avanzate della Val Popena. Ciò è stato deciso in funzione dell'imminente attacco che la “Umbria” sarebbe stata chiamata a portare sullo sbarramento di Landro (una frazione di Dobbiaco poi interamente distrutta da questi combattimenti). Il combattimento inizia coi primi di agosto, ma per la natura delle posizioni austriache – ben organizzate ed ancor meglio presidiate – il fronte si stabilizza, obbligando la “Umbria” ad assumere un atteggiamento difensivo (in particolare sul Monte Piana per quanto riguarda il 53° RF). L'11 agosto alcune compagnie del 54°, spintesi sul costone occidentale del Piana, riescono a penetrare nelle prime trincee nemiche, catturando una quarantina di prigionieri: vana è la controffensiva austro-ungarica, con i fanti del reggimento che riescono a contenerne l'urto.
In generale l'offensiva è ripresa in tre ulteriori momenti nel corso dell'anno: nel settembre nella zona dolomitica del Forame e del Piana; alla metà di ottobre, con la conquista di pochi trinceramenti nemici; alla fine di questo stesso mese, quando alcuni reparti del 54° attaccano nella piana di Carbonin (te. Schluderbach, località nei pressi di Dobbiaco), strappando qualche ulteriore posizione austro-ungarica.
L'arrivo della stagione invernale interrompe lo sforzo bellico: la “Umbria” è chiamata a pattugliare le valli Ansiei, Padola e Visdende.

Anno 1916

Con la primavera la Brigata riprende a pattugliare il fronte, spingendosi con puntate offensive fino in Val Popena e sul Monte Piana, mentre due compagnie del 54° RF vengono distaccate sulle pendici del Rautkofel, appena conquistate dalla Brigata “Como” (23°-24° RF): solo un violento bombardamento scagliato dall'esercito nemico nella notte del 7 aprile impone un generale ripiegamento di queste unità.
L'ultima azione notevole dell'anno è condotta da un reparto di arditi reggimentali del 54° RF che, con grande sorpresa per il nemico, conquista una trincea austro-ungarica sita sulla parte orientale del Monte Piana. L'azione porta inoltre in dote la cattura di 24 prigionieri e molto materiale.

Anno 1917

Il 1° febbraio la Brigata passa alle dipendenze della 1a divisione, continuando per lungo in tempo in servizi di trincea, ricognizioni e pattugliamenti, concentrandosi inoltre sul rafforzamento delle linee di difesa.
Ai primi di agosto il 53° RF viene dislocato nel settore di Podestagno (o Botestagno, te. Peutelstein).
Alcuni giorni prima dell'offensiva di Caporetto, nell'intento di sviare l'attenzione delle truppe e dei comandi italiani, le truppe della Duplice Alleanza conducono alcuni attacchi diversivi sul fronte alpino: uno di questi, particolarmente duro, viene sferrato contro il Monte Piana, presidiato da alcuni reparti del 54° RF (21-23 ottobre). La ripresa delle posizioni perdute al termine di questi tre giorni di combattimenti si sarebbe tradotto nel conferimento della Medaglia d'Argento alla bandiera reggimentale dello stesso 54°. Dopo l'inizio del ripiegamento dall'Isonzo al Piave, con la ritirata della Seconda e Terza Armata, giungono disposizioni anche per il ritiro delle truppe dal Cadore. Ad inizio novembre, passata la dogana di Misurina, la Brigata raggiunge San Vito di Cadore quindi, dopo una brevissima sosta a Montebelluna, il 10 novembre è di nuovo in prima linea nel settore di Nervesa (Treviso).
Dopo un periodo passato a rintuzzare le puntate offensive nemiche, spintesi fino alla riva sinistra del Piave, i due reggimenti gemelli ricevono il cambio, il 1° dicembre, dalla 41a divisione britannica, ripiegando su Paderno d'Asolo (oggi Paderno del Grappa, Treviso) per un periodo di riordino.
Tra l'11 ed il 12 dicembre la 1a divisione – ed in particolare la Brigata “Umbria” affiancata dalla “Emilia” (119°-120° RF) – viene schierata in prima linea sulla linea compresa tra il Monte Grappa ed il Monfenera, proprio mentre infuria una violenta battaglia: per le azioni del giorno 13 dicembre, il terzo battaglione del 53° RF avrebbe ricevuto una speciale menzione sulle pagine del Bollettino del Comando Supremo. L'intera Brigata avrebbe poi goduto di questo onore per la resistenza agli attacchi nemici rintuzzati sul Monte Spinoncia.

Anno 1918

L'alba dell'ultimo anno di guerra vede il 53° dislocato nell'area del Monte Pallone ed il 54° in quella del Monfenera. Dopo un periodo di riposo speso nei dintorni della località Piè di Colle (Paderno d'Asolo, oggi del Grappa), la “Umbria” è in linea nei giorni della Battaglia del Solstizio (15-24 giugno), anche se le circostanze tattiche non richiedono una sua diretta azione sui fronti caldi dello scontro.
La Brigata passa nel luglio un periodo di riposo nelle vicinanze di Cittadella (Padova), quindi nella seconda metà di agosto è richiamata al fronte con l'intero XVIII Corpo d'Armata: i reggimenti gemelli sono nuovamente dislocati sul Monte Grappa, nel settore compreso tra il Col dell'Orso ed il Monte Solarolo. All'inizio di ottobre la “Lombardia” (73°-74°) sostituisce i fanti della “Umbria”, che ripiegano su Crespano del Grappa, nel trevigiano, per un periodo di riposo. Alla fine del mese il 53° e 54° RF vengono trasferiti dapprima nella zona tra Venegazzù e Volpago del Montello, sempre nei pressi di Treviso, e quindi in quella compresa tra Valdobbiadene e Farra di Soligo, dove li raggiunge la notizia della firma dell'armistizio.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. III, Roma, Libreria dello Stato 1926, pp. 87-102.

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Documenti
Brigata Umbria - 53° e 54° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi